Spazio satira
Quel che resta della settimana
17.11.2024 - 14:00
Un contropiede tanto inaspettato quanto bruciante. Le dimissioni di Francesco Pallone da delegato allo sport hanno letteralmente sparigliato le carte all’interno della coalizione che sostiene Riccardo Mastrangeli come sindaco del Comune di Frosinone. Perché da questo momento in poi non ci sono certezze. Può davvero succedere di tutto: dall’apertura a consiglieri, gruppi e partiti delle opposizioni alle prove tecniche per una mozione di sfiducia o per le dimissioni di massa. Anche se nessuno vuole davvero andare a casa. Quanti verrebbero rieletti? Quanti ricandidati? Eppure ventinove mesi fa il centrodestra aveva ottenuto il terzo successo consecutivo nel capoluogo, uscendo dalle urne con 22 consiglieri su 33. Una corazzata. Oggi gli esponenti “sicuri” sono 15.
Numeri da minoranza, se non fosse che il centrosinistra procede in ordine sparso e in più di un’occasione alcuni non hanno fatto mancare “sponde” decisive in aula. Ma ciò non toglie nulla ai numerosi passaggi a vuoto del centrodestra. Intanto è venuta meno quella che doveva essere la “guardia pretoriana”, vale a dire le civiche che fanno riferimento all’attuale primo cittadino e al suo predecessore, Nicola Ottaviani. Probabilmente la Lista Mastrangeli sarà oggetto di studio tra gli addetti ai lavori della politica locale. I consiglieri eletti sono stati tre. Due, pur avendo mantenuto la loro collocazione nella lista, sono all’appoggio esterno. Una sorta di anticamera dell’opposizione vera e propria. Parliamo di Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella. L’altro è Francesco Pallone, ora consigliere del gruppo FutuRa. Nessuno dei tre può essere considerato un fedelissimo del sindaco. Anzi, semmai è vero il contrario analizzando tutto ciò che è davvero successo da tredici mesi a questa parte.
Il futuro della consiliatura è da tripla
Per quanto riguarda la Lista Ottaviani, era partita con cinque consiglieri eletti, prima forza politica del centrodestra. Ora ne ha tre: Giovambattista Martino e Teresa Petricca hanno letteralmente sbattuto la porta qualche mese fa. Dando vita successivamente a FutuRa. A completare il quadro dei cosiddetti “malpancisti” ci sono due consiglieri di Forza Italia: Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo. Quindi Giovanni Bortone, eletto nella Lega, partito del quale Ottaviani è parlamentare e coordinatore provinciale. Della lista FutuRa fanno parte anche due ex assessori: Alessandra Sardellitti e Maria Rosaria Rotondi. Entrambe si sono dimesse, effettuando loro un passo indietro. Ma entrambe lo hanno fatto al termine di periodi di forti fibrillazioni e tensioni. Qualche giorno fa, prima dell’inizio di una seduta di giunta (poi rinviata al giorno dopo) si sono registrate polemiche verbali durissime tra il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri, il sindaco Riccardo Mastrangeli e diversi assessori. Su argomenti come le strade da inserire nel progetto delle luci di Natale, il tracciato (non ancora definitivo) del Brt, il mancato ripristino del doppio senso di marcia in via Marittima. Temi sicuramente importanti, ma il nodo non è questo. In realtà la maggioranza uscita dalle urne non esiste più. Non soltanto sul piano del profilo e degli assetti politici, ma anche sul fronte del logoramento di molti (troppi) rapporti personali. A fronte di tutto questo non c’è un’iniziativa dei partiti, delle liste civiche, dei gruppi, degli assessori e dei consiglieri per cercare di capire se esistono o no gli spazi per una ricomposizione del centrodestra. Non c’è perché tutti conoscono la risposta: no. Non ci sono margini per recuperare la situazione. Si sta provando forse a determinare l’adesione di qualche altro esponente eletto nelle opposizioni. Quanto ad un’apertura ufficiale alle minoranze, magari in consiglio comunale, la stessa determinerebbe l’archiviazione definitiva di una stagione del centrodestra. Riccardo Mastrangeli ha le possibilità per andare avanti e completare la consiliatura in ogni caso. Ma è il primo a sapere che da questo momento in poi inizia una navigazione in mare aperto senza una rotta definita sul piano politico e partitico. Mastrangeli ha costantemente ripetuto che la sua stella polare rimane il programma, incentrato soprattutto sul futuro Piano urbano della mobilità sostenibile. Una tematica sulla quale però la maggioranza si è divisa profondamente. Può veramente succedere di tutto. E se è vero che (quasi) nessuno vuole andare a casa in questo momento, è altrettanto vero che le dinamiche politiche cambiano rapidamente. Tra qualche mese le dimissioni di massa potrebbero rappresentare per qualcuno una soluzione non soltanto tattica ma strategica.
Il congresso del Pd tra prove di forza e mediazioni difficili
Per domani è fissata la riunione della direzione provinciale del Partito Democratico. Il tema è quello della commissione congressuale. Capiremo se il rinvio di una settimana è servito a svelinire il clima e a favorire un dialogo tra le correnti di Francesco De Angelis e Sara Battisti o se invece ormai si va verso una “conta”. AreaDem di De Angelis è convinta di avere comunque la maggioranza all’interno del partito. Ragione per la quale un “blitz” sulla composizione della commissione congressuale rappresenterebbe un segnale forte e chiaro. È annunciata la presenza del segretario regionale Daniele Leodori. Rete Democratica della Battisti osserva attentamente la situazione. Una cosa è certa: una eventuale votazione sulla composizione della commissione congressuale rappresenterebbe il segnale che nel Pd provinciale si andrà alla “conta”. Invertendo una tendenza consolidata.
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