Spazio satira
Il punto
05.10.2024 - 11:00
La seduta del consiglio regionale del Lazio è stata convocata per venerdì 11 ottobre alle ore 10. Non accadeva da più di due mesi. E questo vuol dire che la maggioranza di centrodestra ritiene di avere comunque i numeri. Anche se la verifica politica non si è ancora conclusa. Due gli argomenti all’ordine del giorno. Intanto il Documento di economia e finanza regionale 2025. Un atto che ha una indubbia e forte valenza di tipo politico. Poi c’è la proposta di legge n. 170 del 30 luglio 2024, concernente “misure per la semplificazione, modifiche a leggi regionali varie e disposizioni relative all’esecuzione degli impegni assunti col Governo”.
La verifica non è ancora conclusa e nella maggioranza le posizioni appaiono distanti. In particolar modo tra Forza Italia e Lega. Siamo in un momento di stallo e perfino la mediazione di Fratelli d’Italia è complicata. Così come appare ormai lontanissima la proposta sulla quale era stato ipotizzato un accordo. Ricordiamola: urbanistica a Forza Italia, protezione civile alla Lega. In questo modo entrambi i partiti avrebbe conservato 2 assessori a testa. Anche se gli equilibri tra i gruppi consiliari sono mutati: gli “azzurri” sono passati da 3 a 7 consiglieri (8 se si considera l’intergruppo con Noi Moderati), mentre il Carroccio è sceso da 3 a 1. Con due esponenti eletti nella Lega, Angelo Tripodi e Pino Cangemi, che hanno aderito a Forza Italia. Il punto è che la Lega non intende cedere l’urbanistica (fra le deleghe gestite da Pasquale Ciacciarelli). E nei giorni scorsi il segretario regionale Davide Bordoni lo ha fatto capire chiaramente.
Poi c’è stata la riunione di Forza Italia, alla quale hanno partecipato tutti: gli assessori e i consiglieri regionali, il senatore Claudio Fazzone (segretario di FI nel Lazio). Ma pure il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri, il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, il senatore Claudio Lotito e gli onorevoli Francesco Battistoni e Alessandro Battilocchio. Presente Antonio Tajani, vicepremier, ministro degli esteri e segretario nazionale di Forza Italia. Il che vuol dire che l’intero partito, unitariamente, guarda all’esito della verifica politica nel Lazio. È stato dato mandato al segretario regionale Claudio Fazzone e al capogruppo alla Pisana Giorgio Simeoni «di condurre la trattativa con le altre forze di maggioranza in Regione Lazio per ripristinare l’equilibrio politico nella giunta guidata dal presidente Francesco Rocca».
A questo punto Forza Italia potrebbe rivendicare il terzo assessorato (e la vicepresidenza della giunta regionale). Oppure la presidenza del consiglio regionale, oltre ai due assessorati. Un’opzione per nulla semplice, anche e soprattutto perché si tratta di cariche ricoperte da esponenti di spicco di FdI: Roberta Angelilli (vicepresidenza della giunta) e Antonello Aurigemma (presidente del consiglio). Gli spazi di manovra e di agibilità politica si sono obiettivamente ristretti. È probabile che una proposta venga presentata a Forza Italia prima della seduta consiliare. In caso di mancata intesa gli “azzurri” si orienteranno per l’appoggio esterno, ritirando gli assessori. Nella sostanza sarebbe uno “strappo”, peraltro in una Regione strategica per le dinamiche del centrodestra pure a livello nazionale.
Intanto Daniele Maura, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, rileva: «Per la giunta Rocca parlano i fatti. Il Pd si rassegni. Ai colleghi Ciarla, Leodori e Valeriani sfugge che il presidente Rocca ha già dimostrato chiaramente di saper governare la sanità, e di questo si sono ben accorti i cittadini che ci hanno eletto per cambiare la fallimentare politica della sinistra. Non siamo stati certo noi, ma la Corte dei Conti a non certificare i conti della sanità del 2022. Il disavanzo di 218 milioni di euro della sanità nel 2022 non lo abbiamo certamente creato noi come sanno bene gli esponenti del Pd. È un dato di fatto che grazie all’operato della Giunta Rocca e all’azione di risanamento intrapresa, abbiamo finalmente ottenuto lo svincolo dei fondi bloccati degli esercizi 2022 e 2023 per complessivi 134 milioni di euro, a dimostrazione della serietà e affidabilità di questa Amministrazione regionale e dello straordinario lavoro messo in campo dal presidente, dall’assessore Righini e dagli uffici regionali».
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