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Frosinone

Elly Schlein: «I nostri valori per fermare la deriva a destra»

La segretaria nazionale del Pd a Frosinone: «Alla Meloni dico: orgogliosi della nostra identità antifascista». Poi aggiunge: «Ci siamo rimessi in moto. Sanità pubblica, lavoro, salario minimo, scuola, inclusione: queste le priorità»

Sanità pubblica, lavoro, salario minimo, scuola, immigrazione, diritti: Elly Schlein punta su questi temi per la tappa di Frosinone, la numero 112 «da quando abbiamo iniziato questo viaggio, partito da Portella della Ginestra». Come ha voluto specificare lei stessa. La segretaria nazionale del Pd è capolista nella circoscrizione Centro. Con lei c’è Marco Tarquinio, candidato alle europee. Presente Daniele Leodori, segretario regionale del partito. Ma si notano pure Marta Bonafoni e Paolo Ciani. C’è naturalmente l’intero stato maggiore del partito in Ciociaria: Francesco De Angelis, Sara Battisti, Luca Fantini, Mauro Buschini, Stefania Martini, Nazzareno Pilozzi, Enrico Pittiglio, Angelo Pizzutelli. Tutti. Non passano inosservati Francesco Scalia e Lino Diana. Elly Schlein entra a piazza don Carlo Cervini stringendo molte mani.

Poi si ferma ed entra subito nel vivo. Dice: «Molto grave l’attacco della Lega al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, peraltro nella giornata del 2 giugno. Mai vista una cosa del genere. Ed è grave la mancata presa di posizione della Meloni mentre un pezzo della sua maggioranza sferra un attacco così forte al Capo dello Stato». Poi aggiunge: «Mi fa piacere tornare a Frosinone, in una piazza nella quale sono già stata». Marco Tarquinio rileva: «Credo che le europee riserveranno sorprese. Il Pd potrà avvicinarsi a FdI». È il segretario provinciale Luca Fantini ad introdurre l’evento. Poi prende la parola Marco Tarquinio, che spiega: «Per 44 anni ho svolto la professione di giornalista. Ringrazio la Schlein che mi ha voluto come candidato. Intendo dare il mio contributo. Bisogna fermare il rischio di deriva a destra. L’Europa o è pace o non è. L’Europa o è solidale o non è. I nostri punti fermi sono questi».

Quindi l’intervento di Elly Schlein. Chiede più sanità pubblica. «Perché - sottolinea - non tutti possono permettersi di pagare visite ed esami nella sanità privata». Poi il salario minimo. «In Italia - rileva - sta dilagando il precariato. Come possono i giovani pensare di costruirsi un futuro con questa situazione del mondo del lavoro?».

Continua: «L’Italia ha il primo presidente del consiglio donna, che però sta portando avanti politiche di tagli alla sanità, alle pensioni. Un Governo che ha portato gli antiabortisti nei consultori. Un’altra cosa, sulla famiglia: non ci facciamo dire dalle destre chi possiamo amare e chi possiamo sposare. Ci sono tante forme di famiglia. Ad una destra ossessionata dall’immigrazione (ma non vede l’emigrazione), noi rispondiamo dicendo che nel dna dell’Europa ci sono i concetti di solidarietà, di accoglienza, di integrazione, di inclusione. E naturalmente di pace. Continuiamo a lavorare e a chiedere il cessate a fuoco a Gaza, aggiungendo che la soluzione giusta è quella dei due popoli e due Stati. L’Ucraina è stata ingiustamente invasa e noi sappiamo riconoscere le ragioni. Però non dobbiamo rinunciare alla ricerca di soluzioni di pace. Perché la pace è la precondizione della democrazia. Quanto al Green Deal (che ovviamente condividiamo), portiamolo avanti con un cuore rosso. A livello politico faremo noi quello che Giorgia Meloni non fa. Per esempio dire all’Ungheria di Orban che in Europa non si sta soltanto per usufruire dei benefici, ma anche per condividere le responsabilità. Oltre che i valori. Quindi il tema della povertà: per noi è un problema sociale, per la destra una colpa individuale».

Ha argomentato Elly Schlein: «Il nostro avversario non è solo la destra, ma pure l’indifferenza e l’astensionismo. Però il Pd si è rimesso in moto. Colgo l’occasione per ringraziare il segretario e il presidente regionali del Lazio (ndr: Daniele Leodori e Francesco De Angelis). Abbiamo dirigenti di qualità. E siamo l’unica vera alternativa alle destre. A Giorgia Meloni che dice che la sinistra svende l’identità italiana, noi rispondiamo in questo modo: siamo orgoglioso della nostra identità, che è antifascista».

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