Spazio satira
L'analisi
30.03.2024 - 10:00
Gli emendamenti della maggioranza fatti propri dall'Amministrazione, il voto unanime sul bilancio e una verifica politica che a questo punto potrà essere fatta in tempi meno stringenti. La seduta di ieri ha confermato l'imprinting democristiano del sindaco Riccardo Mastrangeli. Ma c'è anche da sottolineare l'astensione (su tutte le delibere) di Andrea Turriziani, esponente della Lista Marini. E secondo autorevoli "retroscenisti" il fatto che Turriziani nei giorni scorsi non abbia escluso di poter votare il bilancio ha in qualche modo ricompattato la coalizione di governo.
Le strategie
Prima di arrivare al bilancio sono state approvate altre delibere, tutte con 22 voti e con l'astensione di Andrea Turriziani. Il profilo che avrebbe assunto la seduta si è capito subito. Il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri ha condotto i lavori con serenità e fermezza. L'assessore alle finanze Adriano Piacentini ha immediatamente blindato la maggioranza, lasciando intendere che gli emendamenti sarebbero stati "fatti propri" dall'Amministrazione, diventando parte integrante del bilancio. Una evidente mano tesa nei confronti di Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia, ma anche di Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella e Giovanni Bortone. Il sindaco Riccardo Mastrangeli è tornato sull'uscita dal Piano di rientro «dopo dodici anni di sacrifici enormi». Come dire: vogliamo mandare tutto all'aria proprio adesso? L'esito della votazione sul bilancio ha detto anche altro però. Per esempio che nessuno vuole andare davvero a casa. Non a meno di due anni dalle elezioni del giugno 2022. Inoltre a questo punto Mastrangeli ha un orizzonte di navigazione per altri dodici mesi. Soltanto la bocciatura del documento contabile può determinare la fine politica di una consiliatura. A meno di clamorosi colpi di scena (mozione di sfiducia o dimissioni di massa) che però al momento non sono all'orizzonte. Altro particolare da non sottovalutare: al gran completo anche la giunta, con tutti gli otto assessori che ci sono al momento. Dopo le dimissioni di Alessandra Sardellitti due settimane fa.
La verifica
I 22 sì al bilancio si spiegano pure con la necessità di tutti i gruppi di presentarsi al tavolo delle trattative senza punti deboli. A questo punto però bisognerà capire cosa succederà. Intanto se il sindaco Riccardo Mastrangeli chiederà tempi stretti o se invece... si affretterà con calma. L'azzeramento di tutte le deleghe è da escludere. Dunque si ragionerà su pochissime "caselle". Forse due. E quindi alcuni nodi dovranno essere sciolti. Intanto bisognerà capire se il gruppo di Anselmo Pizzutelli rivendicherà un assessorato. Non è detto. Poi c'è la posizione di Pasquale Cirillo come referente di Frosinone Capoluogo: la richiesta di un avvicendamento dell'assessore verrà presa in considerazione o no? In diversi nella maggioranza ritengono che Cirillo dovrebbe entrare direttamente nell'esecutivo, ma lui continua ad insistere sul fatto che intende indicare un esterno. Una partita a scacchi complessa e complicata. Quindi c'è Mauro Vicano, secondo il quale l'accordo raggiunto al ballottaggio con Mastrangeli è un punto fermo. E che dunque l'assessorato diretto da Alessandra Sardellitti deve restare in quota al suo gruppo. Di più: Vicano potrebbe entrare direttamente in giunta. Un discorso a parte merita la questione interna di Fratelli d'Italia, con Sergio Crescenzi che non ha nascosto l'ambizione di diventare assessore.
Le opposizioni
Andrea Turriziani ha scelto la linea dell'astensione sistematica su tutte le delibere. Lasciando quindi alla Lista Marini uno spazio di manovra importante qualora nella maggioranza dovessero aprirsi delle falle. Per il resto gli esponenti presenti in aula (cinque) hanno votato no al bilancio. Altri sono usciti prima. La realtà è che il centrosinistra non è pronto ad elezioni anticipate. E in aula non ha obiettivamente i numeri (11 consiglieri su 33) per mettere in difficoltà il centrodestra. Però Fabrizio Cristofari (Pd) nel suo intervento non ha rinunciato ad una stoccata. Quando ha affermato di augurarsi che l'approvazione del bilancio a ranghi compatti possa servire a mettere fine ai contrasti che si sono registrati nelle ultime settimane nel centrodestra. L'assessore al bilancio Adriano Piacentini ha risposto invitandolo a «guardare in casa propria». È stato quello l'unico vero momento di contrapposizione politica tra i due schieramenti. Lo stesso Piacentini in apertura di seduta aveva sottolineato come nel bilancio di previsione fossero stati già stanziati 225.000 euro per l'intero comparto della sicurezza urbana. Per mandare un segnale forte all'interno della maggioranza. Bocciati invece gli emendamenti presentati dalle opposizioni. I consiglieri Angelo Pizzutelli (Pd) e Vincenzo Iacovissi (Psi) non hanno nascosto la loro contrarietà verso questo tipo di scelta. La partita politica però rimane all'interno della maggioranza di centrodestra. La verifica politica sarà importante soprattutto per capire i reali assetti dei gruppi e dei partiti. Prima ancora della definizione della giunta.
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