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L'analisi

Provincia, consiglieri ancora senza deleghe

Sono trascorsi più di due mesi dalle elezioni. Hanno pesato le divisioni del Pd sulla vicepresidenza, che andrà ad Enrico Pittiglio. Fratelli d'Italia e Lega lontanissimi

Le elezioni per il consiglio provinciale si sono svolte il 22 dicembre. Il presidente Luca Di Stefano aveva detto di voler chiudere subito dopo le festività natalizie la partita delle deleghe. Invece la situazione si è "incartata", specialmente sul versante dei partiti e dei gruppi. Dal voto sono trascorsi 69 giorni e la quadra non è stata trovata. Sono in corso degli ulteriori confronti, ma una cosa appare evidente: a decidere dovrà essere il presidente della Provincia.

I punti sono diversi. Il primo riguarda l'attribuzione della vicepresidenza. Ad esprimerla sarà il gruppo della lista La Provincia dei Cittadini, che ha eletto cinque consiglieri del Pd. La situazione è nota. I Democrat sono spaccati e la settimana scorsa c'è stata una riunione del gruppo, alla presenza del segretario Luca Fantini, del "vice" Nazzareno Pilozzi e del presidente Stefania Martini. Hanno partecipato i tre esponenti di Pensare Democratico: Alessandro Mosticone, Luigi Vittori ed Enrico Pittiglio. Non Gaetano Ranaldi (fedelissimo del sindaco di Cassino Enzo Salera) e Antonella Di Pucchio (esponente di spicco dell'area che fa riferimento ad Antonio Pompeo). Per la vicepresidenza il nome comunicato a Di Stefano è quello di Enrico Pittiglio.

Enzo Salera aveva rivendicato l'attribuzione a Ranaldi per dare un segnale politico a Cassino. Considerando che a giugno ci sono le comunali. Il gruppo Dem ha deciso a maggioranza. La frattura, annunciata, non è però stata ufficializzata.
Luca Di Stefano sta provando a comporre un quadro senza scossoni, ma la sensazione è che a questo punto sia lui il primo a voler decidere. Il vicepresidente sarà Enrico Pittiglio, quindi le deleghe attribuite al Pd saranno quasi sicuramente quelle alla viabilità, alla pubblica istruzione, al patrimonio, ai trasporti, alla caccia e pesca e alle pari opportunità. I consiglieri sono: Alessandro Mosticone, Luigi Vittori, Enrico Pittiglio, Gaetano Ranaldi, Antonella Di Pucchio. Da capire se alla Provincia ci sarà un solo gruppo Democrat o se saranno due.

Per quanto riguarda gli altri partiti e gruppi, queste le possibili soluzioni. I consiglieri di Fratelli d'Italia sono tre. Ad Alessandro Cardinali dovrebbe andare l'edilizia scolastica, a Roberto Caligiore la polizia provinciale, ad Andrea Velardo il turismo, lo sport e la digitalizzazione. Nella Lega l'ipotesi più probabile è la seguente: Pnrr e Comitato per lo sviluppo per Andrea Amata, ambiente e urbanistica per Luca Zaccari. Il coordinamento dei lavori dell'aula dovrebbe andare a Gianluca Quadrini (Forza Italia), le politiche culturali a Luigi Vacana (Provincia in Comune). Però è chiaro che a questo punto il nervosismo sta crescendo in tutti i gruppi.
Vero che si tratta di deleghe che non sono equiparabili a quelle degli assessori, ma il punto sono gli equilibri. Sia all'interno dei singoli partiti che nelle coalizioni. L'impostazione scelta da Luca Di Stefano è sempre stata quella di coinvolgere tutti i gruppi in maniera bipartisan. Però c'è un altro aspetto da tenere in considerazione. La divisione all'interno del Partito Democratico va avanti da anni e appare insuperabile. Non è soltanto una questione tra correnti, ma pure di territorio. Nel centrodestra la distanza politica tra Fratelli d'Italia e Lega appare incolmabile in questo momento. Basta soffermarsi sul dibattito relativo al conguaglio sulla tariffa dei rifiuti.

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