Spazio satira
Il punto
24.09.2023 - 16:00
La riunione degli Stati Generali si svolgerà giovedì 28 settembre alle ore 15. Presso il salone di rappresentanza della Provincia di Frosinone. A prendere l'iniziativa è stato il presidente Luca Di Stefano. Invitati sindaci, rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni di categoria e delle parti sociali, imprenditori. Ma anche gli esponenti politici eletti nei diversi livelli ed enti. Con ogni probabilità ci sarà il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. L'intenzione è quella di focalizzare l'attenzione su pochi punti, ma qualificanti e soprattutto fattibili. Anche su un piano di sostenibilità economica. È l'unico modo per evitare quell'effetto passerella che vanificherebbe tutto.
D'altronde, nella lettera con la quale ha annunciato l'iniziativa, Luca Di Stefano ha scritto: «Viviamo in una Provincia che non è più la stessa del passato. È profondamente diversa, lontana da quell'immagine che ormai appartiene alle cartoline sbiadite degli anni Settanta e Ottanta. Non siamo più il polo industriale cresciuto intorno alla Cassa per il Mezzogiorno che innescò una radicale trasformazione del nostro territorio. Ci cambiò sul piano culturale, economico, sociale. Aver chiuso gli occhi ed avere negato a lungo che quell'epoca fosse finita ha determinato un disastro più profondo. Sarebbe stato necessario prendere delle contromisure».
E ancora: «Ma è evidente che più di qualcosa non va. È evidente perché c'è chi sceglie di andare via e trasferire le sue aziende, che sceglie di "crescere" all'estero. Molte delle ragioni alla base di queste scelte non dipendono dalla Provincia e non dipendono dai Comuni. Ma non possiamo restare a guardare. Dobbiamo capire cosa non va, cosa sta facendo fuggire una generazione di aziende con i loro investimenti ed i loro posti di lavoro. È necessario capire perché non siamo più attrattivi per poi tornare ad esserlo». Ecco perché stavolta non si può fallire. Ecco perché non basterà la buona volontà.
Presidente Di Stefano, su quali temi puntare? È preferibile concentrarsi su poche priorità, ma fattibili e con copertura finanziaria?
«Le priorità sulle quali concentrarsi sono diverse e riguardano la riduzione della burocrazia, la digitalizzazione, la ricerca e l'innovazione. Crediamo che puntare su poche cose, ma fattibili e sostenibili finanziariamente, sia il modo migliore per sostenere il rilancio della produzione industriale con conseguente crescita di Prodotto Interno Lordo».
Quale ruolo può giocare la Provincia in questo tipo di contesto?
«Siamo determinati a svolgere un ruolo di coordinamento tra le diverse parti interessate, tra cui imprese, istituzioni e istituti di ricerca. Inoltre, lavoreremo per rimuovere ostacoli burocratici e promuovere la collaborazione tra settori chiave come l'industria, l'istruzione e la sanità».
Cosa si aspetta invece dalla Regione Lazio?
«Dalla Regione Lazio ci aspettiamo un forte sostegno nella realizzazione degli obiettivi. Speriamo che possa fornire risorse finanziarie, supporto legislativo e un ambiente favorevole agli investimenti per rispondere alle esigenze del mondo industriale e produttivo».
Riperimetrazione del Sito di interesse nazionale e bonifica della Valle del Sacco. Se ne parla (soltanto) da anni. Si può invertire il trend adesso? E come?
«Stiamo già lavorando su nuove strategie e partnership per accelerare questi processi e garantire un impatto positivo sul territorio, che al tempo stesso possa convivere con uno sviluppo competitivo».
La desertificazione industriale deriva anche dalle mancate risposte e dalla palude della burocrazia. Questi ostacoli come si superano in modo concreto e definitivo?
«Lavoreremo su piani di semplificazione amministrativa e sulla chiarezza delle norme, al fine di ridurre i tempi di autorizzazione e promuovere un ambiente più favorevole agli investimenti».
Di quali infrastrutture (materiali e immateriali) ha bisogno la provincia di Frosinone?
«La provincia di Frosinone ha bisogno di un ampio spettro di infrastrutture, che vanno da quelle fisiche come strade e trasporti, a quelle immateriali come la digitalizzazione e la formazione professionale. Sono cruciali per favorire il rilancio della produzione, la crescita economica e il benessere».
La Stazione Tav tra Ferentino e Supino è una priorità?
«Certamente sì, in quanto rappresenta un'opportunità importante per migliorare l'interconnessione rapida e stimolare lo sviluppo economico».
La gestione dei rifiuti e un nuovo slancio della sanità sono elementi che possono impattare positivamente sul rilancio della Ciociaria nel suo insieme?
«Assolutamente sì. La gestione sostenibile dei rifiuti contribuirà a migliorare la qualità dell'ambiente e l'attrattività del territorio per investimenti, mentre il rilancio della sanità garantirà un servizio essenziale per la collettività».
In tanti chiedono incentivi fiscali e contributivi per poter competere, visto che in zone vicine ci sono. Come valuta l'istituzione della Zes, che però non comprende (almeno per il momento) la Ciociaria?
«Riconosciamo l'importanza degli incentivi fiscali e contributivi per promuovere la competitività economica. L'istituzione della Zona Economica Speciale (Zes) è un passo nella giusta direzione, anche se al momento non comprende la Ciociaria. Lavoreremo per valutare come possiamo beneficiare da queste iniziative e, se necessario, faremo pressioni alle istituzioni competenti per includere il nostro territorio in questi programmi».
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