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Il dibattito

Elezioni politiche, la roccaforte del centrodestra

Risultato netto nelle province di Frosinone e Latina, con Fratelli d'Italia che raggiunge il 32,64%. Il Movimento Cinque Stelle è il secondo partito e stacca i Democrat

È il risultato del Senato a dare il senso degli equilibri e della situazione nel Basso Lazio. Proprio perché il collegio uninominale per Palazzo Madama comprende i 124 Comuni delle province di Frosinone (91) e Latina (33). Il centrodestra ha sfondato facilmente la soglia del 50% come coalizione. Con Fratelli d'Italia al 32,56%, dato superiore a quello nazionale (26,03%). Ma c'è anche la sorpresa rappresentata dal fatto che Forza Italia è al 12,53%. Sicuramente la presenza di Claudio Fazzone ha "tirato", ma non è solo questo. Gli "azzurri" dimostrano ancora una volta di essere radicati in questi territori.

Certamente c'è un arretramento rispetto alle passate elezioni, ma è un fatto che il partito di Silvio Berlusconi si conferma indispensabile per il centrodestra nelle province di Latina e Frosinone. La Lega si attesta al 9,52%, percentuale comunque superiore a quella nazionale. Merito anche e soprattutto del lavoro del coordinatore regionale Claudio Durigon, peraltro eletto senatore nel collegio uninominale di Viterbo. Un'altra sorpresa è determinata dall'evidenza che il secondo partito è il Movimento Cinque Stelle, con il 16,18% dei voti. Un risultato che permette ai pentastellati di staccare il Partito Democratico, inchiodato al 13,24% nel Basso Lazio.

Quindi il Terzo Polo di Calenda e Renzi con il 5,95%. Le province di Frosinone e di Latina si confermano delle roccaforti per il centrodestra e questo dato va inevitabilmente letto anche in chiave regionale. Tra pochi mesi, presumibilmente a gennaio, si tornerà al voto nel Lazio. Il centrodestra cercherà di conquistare pure l'ente della Pisana, strategico sul piano politico per una serie di elementi. Fratelli d'Italia è nelle condizioni di indicare il candidato alla presidenza, ma è complicato che il nome possa essere quello di Francesco Lollobrigida o di Chiara Colosimo. Entrambi si apprestano ad avere un ruolo importante: o nel Parlamento o al Governo. Sul versante del fronte progressista, il punto è rappresentato dal Campo Largo.

Clamorosamente crollato alle politiche, ma nel Lazio Nicola Zingaretti è stato l'antesignano sia dell'accordo tra Pd e Movimento Cinque Stelle, sia di una coalizione nella quale possono starci anche Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi. Non sarà semplice, ma appare una strada obbligata se si vuole provare a competere con un centrodestra molto forte. Il tema della candidatura alla presidenza rimane centrale. I nomi circolati prima della campagna elettorale per le politiche (Enrico Gasbarra, Daniele Leodori e Alessio D'Amato) sono ancora sul tavolo? Ad ogni modo il segnale arrivato dal Basso Lazio è forte e chiaro per quanto riguarda i rapporti di forza.
Il centrodestra ha mostrato i muscoli, anche se gli equilibri all'interno sono profondamente cambiati, specialmente tra Fratelli d'Italia e Lega. Per il Pd è il momento della riflessione. Senza alibi.

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