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L'analisi

Comune, la consiliatura che verrà: variabili e certezze

Che cosa emerge dall'assetto dell'esecutivo. Il sindaco Riccardo Mastrangeli non si è fatto tirare per la giacca e ha mantenuto i suoi tempi

Con la presentazione della giunta il sindaco Riccardo Mastrangeli chiude un lunghissimo periodo di campagna elettorale. Circa cinque mesi tra primarie del centrodestra, primo turno (12 giugno), ballottaggio (26 giugno) e trattative per la formazione dell'esecutivo. Non semplici, anche per l'alto tasso di nervosismo che si è registrato nei gruppi della maggioranza. Mastrangeli non si è fatto tirare per la giacca e ha mantenuto i suoi tempi, comunque stretti se si considera che alla fine le trattative sono durate otto giorni.

Operazioni di blindatura
Sta girando all'interno dei gruppi di maggioranza un documento finalizzato a blindare le posizioni degli assessori. L'intenzione è quella di far sottoscrivere a tutti i consiglieri comunali e ai leader politici di partiti e liste civiche un atto che sancisce come eventuali cambi di casacca e scomposizioni dei gruppi consiliari non potranno determinare richieste di modificare l'assetto della giunta. E quindi la sfiducia degli assessori. Naturalmente si tratta di un'operazione dalla valenza politica, che però tende a cercare di evitare sul nascere situazioni che si sono verificate negli anni passati.
Nella scorsa consiliatura l'assetto dei gruppi è stato completamente stravolto rispetto a quello uscito dalle urne. Vedremo quello che succederà, ma è evidente che una soluzione del genere fa emergere un clima di fibrillazione. Da sempre la fase di composizione della giunta è quella più complicata in assoluto, ragione per la quale nessuno si meraviglia delle tensioni che si sono registrate. Adesso però la situazione è risolta. Riccardo Mastrangeli ha composto il quadro delle deleghe assessorili.

Il fattore continuità
Il centrodestra governa il capoluogo dal 2012: dopo i due mandati di Nicola Ottaviani, ora inizia l'era di Riccardo Mastrangeli. Il quale ha dichiarato a Ciociaria Oggi prima del ballottaggio: «La nostra è una visione complessiva di ritessitura del territorio. Con il finanziamento di 30 milioni di euro la stazione ferroviaria sarà completamente rifatta e rappresenterà il biglietto da visita della città. Interverremo su via Aldo Moro, dopo che il Parco Matusa (che sarà ulteriormente migliorato e potenziato) è diventato il centro nevralgico della socializzazione del capoluogo. Per quanto riguarda De Matthaeis, dove c'è già il target delle due rotatorie, la futura Amministrazione ha intenzione di acquistare "l'isola" al centro. Acquistare, non procedere con gli espropri: passerebbero quindici anni. Il nostro piano di risanamento urbanistico della zona prevede una rotatoria di ultima generazione. Poi abbiamo tanti altri progetti: a Madonna della Neve, il centro culturale al Polivalente. La ristrutturazione del Nestor, che il Comune ha acquistato e che, con 1.200 posti, diventerà il terzo teatro della regione Lazio. Una struttura di caratura nazionale: penso pure a due scale meccanizzate che possano portare le persone a Largo Turriziani. Ma ci saranno altresì opere in via Selva Piana, il recupero verde a Corso Francia, l'intervento sull'auditorium Colapietro, che sarà il terzo teatro di Frosinone». Si tratta di opere già programmate. Tra l'altro non è un caso che il sindaco Riccardo Mastrangeli manterrà per sé le deleghe all'urbanistica e all'arredo urbano. L'impostazione della città del futuro intende darla lui. La composizione della giunta e l'attribuzione delle deleghe fa emergere la volontà di un'azione complessiva: dai lavori pubblici alla cultura, passando per i servizi sociali, ma anche per l'ambiente, il commercio e tutto il resto. Per supportare questo tipo di azione amministrativa occorrono unità e compattezza sia in giunta che in consiglio. Si capirà subito il clima. 

L'accordo con Vicano
Riccardo Mastrangeli e Nicola Ottaviani hanno voluto mandare un messaggio inequivocabile: l'intesa raggiunta al ballottaggio con Mauro Vicano è stata rispettata. Attraverso la nomina in giunta di Alessandra Sardellitti. Ma non è soltanto questo. Vicano per oltre un anno è stato il candidato sindaco in pectore del centrosinistra. Poi il cambio in corsa e l'indicazione di Domenico Marzi.
Evidentemente però la frattura è stata profonda e mai si è avuta la sensazione che Mauro Vicano potesse essere "recuperato". Per il resto vedremo quello che succederà all'interno di Azione. È molto probabile che il segretario provinciale Antonello Antonellis chieda ufficialmente ad Alessandra Sardellitti di autosospendersi dal partito. Motivando la presa di posizione con il fatto che la formazione di Calenda non può stringere alleanze con il Movimento Cinque Stelle da una parte e con Fratelli d'Italia dall'altra. In ogni caso Alessandra Sardellitti al ballottaggio disse immediatamente che avrebbe sostenuto Mastrangeli, insieme ai candidati della lista di Azione.

La seconda convocazione
Angelo Pizzutelli, consigliere comunale del Pd, ha detto nei giorni scorsi: «Confido nel fatto che il nuovo sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli eviti il ricorso sistematico alla seconda convocazione del consiglio comunale. Prassi che ha caratterizzato gli ultimi sette anni di mandato di Nicola Ottaviani. Il centrodestra ha una maggioranza importante e quindi francamente non si vedono le ragioni per le quali dovrebbe esserci questo ricorso sistematico alla seconda convocazione. Il consiglio comunale di Frosinone è un organo centrale che merita rispetto e penso sinceramente che la seconda convocazione debba rappresentare l'eccezione, non la regola. Fra l'altro è un evidente segnale di debolezza politica». La seconda convocazione consente di mantenere più facilmente il numero legale in aula. Ma indubbiamente rende più complicata l'azione delle opposizioni. Molto dipenderà pure dal tipo di dialettica che si instaurerà tra maggioranza e minoranza. C'è stata una campagna elettorale molto accesa sul piano dialettico, specialmente al ballottaggio. Il centrosinistra ha la necessità di provare a tenere una coalizione formata dal Partito Democratico e dalle liste civiche di Domenico Marzi, Michele Marini e Gianfranco Pizzutelli. Senza dimenticare Frosinone in Comune di Stefano Pizzutelli e la Piattaforma Civica di Luigi Vacana, anche se le due formazioni non hanno consiglieri in aula. Poi c'è il Partito Socialista di Vincenzo Iacovissi, che ha detto: «La nostra sarà una opposizione seria e alternativa. Abbiamo condotto una intera campagna elettorale improntata alla discontinuità per favorire un reale cambiamento nei metodi, nell'azione e nelle persone, e intendiamo dunque proseguire lungo questo tracciato». Vuol dire che il Psi resterà all'opposizione senza se e senza ma. Però non è un'apertura al Partito Democratico. Anzi.

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