Spazio satira
L'intervista
02.06.2022 - 13:30
Mauro Vicano è candidato sindaco di una coalizione for mata da Azione e da due liste civiche: un laboratorio politico centrista distante dai due poli più grandi
Mauro Vicano è nato a Isola del Liri il 1° marzo 1958. Sposato con Loredana, padre di Laura e Flavia e nonno di due nipoti, Orlando ed Elena. Laureato in medicina e chirurgia all'Università La Sapienza di Roma con 110 e lode; a Tor Vergata ha conseguito il master in Economia e Management sanitario. «Una vita dedicata alla salute della comunità», sottolinea. Dal 1993 è dirigente della Asl di Frosinone, dove ha ricoperto i ruoli di direttore generale, direttore sanitario, direttore di dipartimento salute mentale, coordinatore dei direttori di distretto. Attualmente direttore del distretto di Frosinone e del servizio igiene degli alimenti. In politica ha mosso i primi passi con il Psi (dove è rimasto anni), quindi è stato nel Partito Democratico. Consigliere comunale sia a Frosinone che a Veroli, ha ricoperto anche il ruolo di presidente della Saf. È candidato a sindaco del capoluogo alla guida di una coalizione formata da Azione e da due liste civiche
Si è mai chiesto chi me l'ha fatto fare a candidarmi a sindaco di Frosinone? In fondo lei è stato manager della Asl e presidente della Saf. Perché ha deciso di scendere in campo?
«Me lo chiedo almeno tre volte al giorno. Scherzo ovviamente. Ho deciso di candidarmi a sindaco perché credo fermamente nel dovere che abbiamo nei confronti dei nostri figli e dei nostri nipoti di garantire una città migliore rispetto a quella che la vecchia e attuale classe politica è riuscita a lasciare. Voglio mettere a disposizione della città tutta la mia esperienza in ambito manageriale e dirigenziale, per portare Frosinone a standard migliori».
Si sente politicamente tradito dal centrosinistra? Per oltre un anno è stato lei il candidato sindaco in pectore. Cosa è successo davvero? Non faccia il diplomatico.
«Sono comunque candidato sindaco. Parlerei di fisiologiche dinamiche politiche e non di tradimenti».
Bel dribbling. Dica la verità: lei si augura che si arrivi al ballottaggio per essere decisivo? Naturalmente proverà a vincere, ma se dovesse essere chiamato a scegliere tra Mastrangeli e Marzi?
«Come ho ben spiegato nella conferenza stampa di presentazione, io e la mia coalizione siamo collocati al centro tra lo schieramento di destra e quello di sinistra. Siamo pertanto liberi di fare qualsiasi scelta. Al ballottaggio andremo noi: nella malaugurata ipotesi che così non fosse, decideremo in base ai risultati del primo turno ma anche sulla scorta dei comportamenti tenuti in campagna elettorale ed ai quali presteremo particolare attenzione».
Quanto le è costata sul piano dei rapporti personali con De Angelis e Marzi questa vicenda?
«I due piani, quello personale e quello politico, vanno tenuti sempre ben distinti. Diciamo che in questi giorni per ovvi motivi ci stiamo frequentando di meno. Però, lo ripeto, i due ambiti devono restare distinti e separati».
Di cosa ha bisogno davvero Frosinone?
«Di essere curata sotto tutti i punti di vista. Nel corso degli anni, da parte delle varie Amministrazioni che hanno governato la città, sono state fatte anche opere rilevanti ma complessivamente Frosinone non ha mai perso quella immagine generale di disordine e disorganizzazione che ha e continua ad avere e che non è adeguata al suo ruolo di capoluogo e alle sue ambizioni che devono proiettarla verso una dimensione di città europea, cosa che con i nostri programmi sarà finalmente possibile. Noi ci prenderemo cura, con amore, della nostra città. E sul piano del decoro urbano, della cura del verde, della manutenzione e della organizzazione generale la porteremo a standard di livello europeo».
Nicola Ottaviani ha fatto un elenco lunghissimo di opere realizzate. Lei quante gliene riconosce, dallo stadio al Palazzo Comunale?
«Ho sempre detto che non avrei parlato delle Amministrazione precedenti ma solo del futuro della città. Comunque, in dieci anni qualcosa è stato fatto e sarebbe stato difficile il contrario. Ma per il resto rimando alla risposta precedente. In ogni caso quando sento dire a Marzi e Mastrangeli "faremo questo o quest'altro", riferito a problemi annosi della città che sono rimasti irrisolti, mi chiedo se non sarebbe più naturale che dicessero "abbiamo fatto" visto che hanno governato dieci anni a testa. E in venti anni almeno un problema, per quanto complesso, si risolve».
Al Grande Capoluogo ci crede davvero? E come si realizza nel concreto?
«Sì. Mi pare una strada obbligata. Si realizzerà quando i Sindaci di tutte le città coinvolte capiranno che si deve superare la logica del campanile».
Mobilità, gestione dei rifiuti, arredo urbano, Parco sul fiume Cosa: quali sono i programmi?
«Sulla mobilità puntiamo alla rivisitazione della viabilità urbana a partire dalle criticità riscontrate in specifiche zone, con particolare riferimento anche alle rotatorie di piazzale De Mattheis per le quali è necessaria un'attenta verifica della sussistenza delle caratteristiche tecniche minime che consentono alle rotatorie di rendere più fluido il traffico. Quindi, ridefinizione della posizione delle rotatorie, ovvero individuazione di soluzioni alternative, nel caso tali caratteristiche non siano rispettate e, di conseguenza, le attuali rotatorie producano traffico maggiore.
Integrazione del servizio bus urbano con maggiori vetture elettriche e previsione di tracciamento delle stesse con previsione di arrivo consultabile tramite App mobile e Paline elettroniche alle fermate maggiormente utilizzate: installazione di pensiline con panchine e mappa del sistema di trasporto pubblico alle fermate urbane maggiormente utilizzate (nei pressi di scuole, uffici pubblici); installazione di colonnine elettriche di ricarica nei parcheggi adiacenti alla stazione ferroviaria, allo stadio, al Parco Matusa, alla Villa comunale, anche tramite lampioni dell'illuminazione; realizzazione del percorso ciclabile Madonna della Neve – Stazione di Frosinone che alleggerirebbe l'impatto ambientale dalle emissioni.
Quanto ai rifiuti, nei nostri programmi puntiamo al completamento delle mini-isole ecologiche e, dopo un periodo di sperimentazione delle prime, all'installazione di ulteriori anche in altre zone della città per agevolare i cittadini nello smaltimento dei rifiuti. Promozione di applicazioni che consentano ai cittadini di segnalare disservizi direttamente al gestore del servizio e, nel caso,di consultare un database tramite App mobile che descriva esattamente come conferire le diverse tipologie di rifiuto; aumentare il numero di cestini per la raccolta dei rifiuti nel centro storico e sostituire quelli esistenti mono-raccolta con quelli a raccolta differenziata per diffondere le politiche del riciclo; istituzione di interventi finalizzati a disincentivare l'abbandono dell'immondizia, i fenomeni di accensione di fuochi, la nascita di discariche abusive ed il depauperamento delle aree verdi.
Ed eccoci all'arredo urbano, sul quale puntiamo in maniera particolare al fine di rendere Frosinone finalmente accogliente, pulita, decorosa e degna di essere un vero capoluogo di provincia. Per quello che mi riguarda, si tratta di un argomento fondamentale, destinato a fare la differenza. Parco fiume Cosa: è uno dei punti qualificanti del nostro programma nel quale abbiamo previsto un articolato "progetto Cosa" attraverso il quale realizzare un percorso naturalistico che esalti le ricchezze paesaggistiche, ambientali ed archeologiche del fiume che attraversa tutta la città e che, nelle nostre intenzioni, dovrà svolgere anche la funzione di collante e cerniera per "ricucire"tutte le zone della città oggi disarticolate e distanti fra loro».
Ascensore inclinato. Come si fa a farlo funzionare davvero?
«Va nominato un tecnico di comprovata capacità al quale affidare il compito di individuare il problema che ha finora bloccato l'ascensore e di trovare la soluzione per farlo funzionare. A quel punto vanno seguite le sue indicazioni alla lettera in modo da restituire al capoluogo un'opera fondamentale sia per la parte alta della città sia per quella bassa e, nello stesso tempo, per dare sollievo al traffico veicolare che oggi costringe i cittadini a vivere ogni giorno un vero inferno con assurde perdite di tempo, di impegni e di conseguenza di energie fisiche, psichiche e direi anche economiche».
Azione e Liste civiche: è un laboratorio? Che tipo di risultato la soddisferebbe: dall'8% in su?
«Sì, si tratta di un esperimento di coalizione centrista. Ma pure centrale. In merito al risultato delle urne penso di andare io al ballottaggio e quindi il discorso delle percentuali non mi riguarda».
Quanto influisce il voto disgiunto in un Comune come quello di Frosinone?
«Credo in maniera significativa. Basti pensare a quello che è accaduto proprio a Marzi, anni fa, con il fenomeno dell'anatra zoppa».
Il capoluogo ha perso residenti. Come si recuperano?
«Rendendo Frosinone attrattiva, soprattutto in riferimento ai giovani per i quali vanno create condizioni di studio e di lavoro tali da favorirne la permanenza in città. Oggi, invece e purtroppo, accade il contrario: sempre più giovani vanno via e poi, una volta allontanatisi, è difficile farli tornare. Io ho tre nipoti come zio, oltre ad essere nonno di altri due: ebbene, nei primi tre, due sono già andati via e un terzo si appre sta a farlo fra poco. È quindi indispensabile mettere in campo progetti e politiche tali da invertire questa tendenza in atto ormai da tanti, troppi anni. Soffermandomi sui giovani, vorrei evidenziare la nostra intenzione di promuovere attività culturali, sportive e ricreative specifiche per fasce di età; quindi la predisposizione di uno skate park comunale, con attrezzature adatte per eseguire trick su rampe (pipe e half-pipe) rispettando la sicurezza; borse di studio per la formazione in Europa, anche in collaborazione con istituti scolastici; Incentivi all'ideazione di servizi e prodotti erogati da giovani per giovani in un'ottica di condivisione delle competenze che l'Amministrazione può supportare anche attraverso la messa a disposizione di locali e spazi comunali per gli under 35; istituzione di postazioni di coworking negli ex uffici comunali in piazza VI Dicembre rivolte a professionisti under 35 a costi di affitto calmierati. Le stesse postazioni possono essere utilizzate dai pendolari che fruiscono di accordi di smart working parziale».
Se dovesse diventare sindaco, chi ringrazierebbe nell'ordine? E quali sarebbero i suoi primi provvedimenti?
«Innanzitutto ringrazierò tutti gli straordinari ragazzi che hanno creduto nel nostro progetto, tutti i candidati e i collaboratori delle tre liste che mi sostengono. Quanto alla città, inizierei con un piano straordinario di manutenzione e cura capillari, di cui la popolazione avverte fortemente la necessità».
Parliamo della cultura.
«La cultura sarà uno dei cardini della nostra azione amministrativa: Frosinone deve diventare un polo culturale nazionale, sede di eventi di spessore anche internazionale. Obiettivo perseguibile attivando tutti i canali possibili, locali e regionali, ma soprattutto con la creazione di un Museo-Fondazione che possa stabilire collaborazioni con i grandi musei nazionali ed europei ed ospitare mostre e manifestazioni di respiro mondiale».
Che tipo di campagna elettorale sta facendo? Social o porta a porta? E soprattutto quanto conta di spendere?
«Sono sempre stato, per mia natura, poco social. Ma in questa occasione, al fine di raggiungere tutta la popolazione e far conoscere i nostri programmi, mi sono convinto ad utilizzare anche tutti i moderni mezzi digitali. Personalmente sono ancora per la politica di una volta, non solo porta a porta ma proprio faccia a faccia. Ho quindi realizzato un mix fra social e contatto diretto con la cittadinanza. Perché i cittadini vanno guardati dritti negli occhi, ne va ascoltata la voce quando rappresentano i propri problemi o illustrano proposte e idee. E devo dire che il risultato è stato finora ottimo,avendo avuto importanti riscontri sia nel mondo digitale sia in mezzo alla gente, situazione che, lo ripeto, prediligo da sempre. Quanto spenderò per la campagna elettorale? Pochissimo: non è con i soldi che si convince la gente o si vincono le elezioni ma con i progetti, le idee e la serietà».
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