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L'intervista

Post Covid, Pompeo: "Abbiamo superato il periodo più critico nel segno del fare"

Il sindaco Antonio Pompeo illustra le opere realizzate o avviate nei mesi dell'emergenza. Nonostante le restrizioni del Covid-19 la giunta ha varato tanti progetti

Cantieri, tariffe, sviluppo urbanistico e rilancio della città. Il sindaco Antonio Pompeo, a tutto campo, analizza quanto ha fatto l'Amministrazione comunale in questa prima parte del 2020, molto complicata anche per l'emergenza Covid-19 ma guarda al futuro con grande ottimismo e slancio.

Sindaco, iniziamo dalla fine. Pochi giorni fa l'inaugurazione dell'ultima importante infrastruttura di cui si è dotata Ferentino: il parcheggio a ridosso del casello autostradale. Il taglio di un nastro è sempre motivo d'orgoglio per un primo cittadino.
«In questo caso direi almeno doppio. Il parcheggio Labrofico-Cuppi, strategico per la nostra città ma anche per tutta area Nord della provincia, si inserisce in un progetto di sviluppo viario più ampio, non solo per l'innesto della superstrada Ferentino-Frosinone-Sora e per la presenza del casello dell'A1, ma anche in vista della futura stazione Tav che completerà un circuito di trasporti assolutamente funzionale per il nostro territorio, sempre più cerniera tra Nord e Sud del Paese. Quello che mi rende più orgoglioso, dopo la chiusura forzata a causa dell'emergenza Covid-19, è confermare con i fatti alla mia cittadinanza che impegno, lavoro e dedizione non hanno mai subito battute d'arresto. Un amministratore oggi ha estrema difficoltà nel rispondere ai bisogni e alle emergenze del proprio territorio: le risorse sono sempre insufficienti e le necessità crescenti. Quindi, avere inaugurato un'opera come il nuovo parcheggio, in una fase di ripartenza verso la normalità e la crescita assume una valenza ancora più significativa».

Lei ha citato la stazione Tav, ma Ferentino si è dotata anche di una nuova e modernissima stazione ferroviaria. Poi le rotatorie e una serie di interventi stradali sugli accessi alla città. Insomma, i cantieri aperti non mancano mai.
«I cantieri aperti sono l'emblema di una città che cresce e si migliora, si adegua al passo veloce del futuro.
I collegamenti viari e le infrastrutture annesse sono sempre stati tra le priorità della mia agenda amministrativa: le rotatorie per un traffico più fluido e regolare; le aree di sosta, penso per esempio al nuovo parcheggio della stazione ferroviaria, per il quale è in fase di conclusione l'iter amministrativo dei lavori; ma anche il potenziamento del sistema di videosorveglianza per garantire la sicurezza e la fine dei lavori di riqualificazione della meravigliosa Villa Gasbarra. Poi il capitolo Scuole, con i numerosi interventi per l'adeguamento sismico e i sistemi antincendio, il completamento dei plessi, come nel caso del secondo blocco della "Simone Cola". L'elenco è lungo e per me e la mia Amministrazione rappresenta un motivo di particolare orgoglio, anche se di impegno e sacrificio senza interruzione. Poter contare su una squadra unita, che tiene alla propria città e che per questo mette in campo le energie migliori, anche da parte dei giovani, è senza dubbio il sostegno più solido che un sindaco possa avere».

Quindi, sembra di capire che si avrà solo il tempo di una breve pausa per il Ferragosto e poi si riprenderà subito la marcia.
«È così. Già da lunedì prossimo sono in programmai lavori di sostituzione della condotta idrica in via Consolare, d'accordo con Acea-Ato 5, e il rifacimento della pavimentazione stradale.
Nel mese di settembre partiranno le opere di consolidamento per il dissesto idrogeologico, primo fra tutti quelli della frana Belvedere; diversi interventi di riqualificazione urbana e la realizzazione delle pensiline alle fermate dei mezzi pubblici in località Pontegrande.
Non meno importante la prosecuzione dell'iter di bonifica della ex Cartiera, per la quale alcune settimane fa abbiamo effettuato un sopralluogo con i tecnici della Regione. Ma in calendario ci sono anche altri lavori: uno su tutti la rotatoria, sempre nella zona di Pontegrade, che renderà l'accesso Nord della città più agevole e soprattutto sicuro».

Anche durante il lockdown, però, non sono mancati interventi e provvedimenti per affrontare l'emergenza e aiutare chi era maggiormente in difficoltà. Si può parlare di un "modello Ferentino"? «Se era una prova da superare, possiamo dire di essere stati promossi a pieni voti. Proprio per il gioco di squadra a cui facevo riferimento prima, siamo stati in grado di attivare rapidamente una serie di strumenti a sostegno delle persone e delle attività commerciali.
A cominciare dal servizio a domicilio di farmaci e beni alimentari per chi aveva difficoltà di movimento, passando per i trasporti su prenotazione e le mascherine che abbiamo recapitato a casa di ciascun cittadino. Sul fronte economico, abbiamo predisposto contributi a favore delle attività produttive, agevolazioni per la tassa di occupazione del suolo pubblico e aperto un conto corrente dedicato per l'emergenza.
Da ultimo l'approvazione, in Consiglio, delle tariffe Tari ridotte del 40% per le imprese che hanno almeno un codice Ateco, fra quelli sottoposti a chiusura obbligatoria nel periodo dell'emergenza sanitaria e del 20% per tutte le altre. Abbiamo attivato tutte le manovre possibili per attraversare una delle fasi più buie, forse la peggiore dal secondo dopoguerra. È stata dura ma possiamo dire di averla affrontata con il massimo sforzo e di questo spero che i cittadini se ne siano resi conto».

C'è stato un momento in cui ha pensato, da rappresentante delle istituzioni ma anche da uomo, che davvero era il più difficile da affrontare?
«Non uno, molti. Quello che ricordo con particolare commozione è stato il giorno dei festeggiamenti di Sant'Ambrogio. Per la prima volta dalla Seconda Guerra mondiale, non abbiamo potuto onorare come da tradizione il nostro Patrono. Per i ferentinati, ma non solo, il primo maggio è una festa doppia e il sentimento che ci anima è un fortissimo senso di appartenenza, l'idea di essere un'unica, grande e forte comunità.
Il Covid-19 non ci ha permesso di farlo ma, in un modo tutto nuovo, lo abbiamo comunque omaggiato.
Il momento in cui nella Cattedrale, da solo, ho affidato a Sant'Ambrogio la città nel simbolico gesto di donargli la fascia tricolore, credo non potrò mai dimenticarlo».

La sua agenda è ancora piena di "da fare" per i prossimi mesi: si concede una vacanza prima di ripartire?
«Non una vacanza. Mi ritaglio qualche giorno con la mia famiglia perchè so di non dedicarle mai abbastanza tempo. Gli impegni istituzionali, politici e professionali mi portano a trascorrere tante ore fuori casa e passarne
qualcuna in più con i miei figli è un vero privilegio. Spero che siano orgogliosi di me come io lo sono di loro».

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