Cerca

Carismatica

Mini passa alla quinta. La nuova generazione dell'utilitaria inglese

Svelata al Salone di Monaco. Svolta elettrica ma non troppo: stile iconico e abitacolo hi-tech, avrà anche motori endotermici

Da quando è stato acquisito da BMW, il marchio Mini non ha mai smesso di evolvere, fino a sviluppare una gamma completa di vetture. Tuttavia, il modello iconico della casa inglese rimane pur sempre l'utilitaria dalle dimensioni contenute, chiamata anche hatchback, che attraverso quattro evoluzioni è sempre rimasta la vera discendente della vetturetta disegnata da Sir Alec Issigonis sul finire degli anni cinquanta.

La sfida dei designer, ad ogni rinnovamento, è stata proprio quella di mantenere tutti i codici stilistici dell'inglesina, rendendoli sempre attuali e adattandoli ai numerosi vincoli (sicurezza, ambiente…) legati ai nostri tempi. Con la quinta generazione, da poco svelata al recente Salone di Monaco, la sfida è stata probabilmente ancora più ardua per sviluppare ulteriormente quel look che da oltre sessant'anni rimane fedele a se stesso. A guardarla, è sempre lei, la si riconosce al primo colpo d'occhio dai fari anteriori rotondi (dall'inedita firma luminosa), dagli sbalzi sempre ridottissimi e dal taglio lineare dei finestrini.

La calandra, altro elemento immancabile del dna Mini, è subito riconoscibile, anche se ora ottagonale, mentre i dettagli in precedenza cromati sono adesso nel colore Vibrant Silver. La vista laterale mette invece in evidenza le maniglie delle portiere incassate e l'assenza degli abituali parafanghi neri. La coda è probabilmente quella che presenta la più grossa delle differenze rispetto alle precedenti generazioni, ovvero le luci posteriori dalla forma triangolare e collegate da una sottile fascia color nero lucido con scritto il nome del modello e l'allestimento. Una scritta che racchiude un'importante novità nella gamma di Mini: la dicitura "Cooper" si riferisce ormai ai modelli a 3 e 5 porte (e Cabrio) e non viene più utilizzata come specifica del motore. Gli allestimenti disponibili saranno invece Essential, Classic, Favoured e JCW.

Nell'abitacolo troviamo un design minimale che, tuttavia, richiama molto l'essenzialità della prima Mini di Issigonis, con un cruscotto ampio e curvo (e per la prima volta con superfici in tessuto) dove il grosso display Oled circolare e centrale diventa l'elemento caratterizzante dell'abitacolo con le sue numerose funzioni. Dietro il volante basta l'head-up display opzionale per trasmettere tutte le informazioni rilevanti nel campo visivo del conducente.
Nella nuova Cooper è possibile controllare numerose funzioni attivando l'Intelligent Personal Assistant con il saluto "Hey Mini". Il sistema infotainment è invece gestito dall'Operating System 9 basato su Android e dal funzionamento intuitivo.

A Monaco è stata presentata la versione elettrica della Cooper, scelta in linea con l'obiettivo di Mini di diventare un marchio completamente a zero emissioni entro il 2030. Disponibile con due potenze, da 135 kW/184 CV (Cooper E) e da 160 kW/218 CV (Cooper SE), e autonomie (WLTP) rispettive di 305 e di 402 chilometri, arriverà nei primi mesi del 2024. Seguiranno poi le versioni a benzina e ovviamente le carrozzerie a quattro porte e cabrio.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione