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Igea - Un calice di salute

Le ferie a colpi di cene, drink e jet lag bloccano l'intestino? Come riattivarlo

Per chi soffre di stitichezza e altri disturbi intestinali, l'estate e le vacanze possono rappresentare un aumento dei problemi per via del cambio di abitudini

Per chi soffre di stitichezza e altri disturbi intestinali, l'estate e le vacanze possono rappresentare un aumento dei problemi e dei fastidi, a causa del cambio di abitudini che inevitabilmente comportano, legate al ritmo sonno/veglia e alimentari.  

Può bastare poco a rovinare una vacanza: la cosiddetta "stitichezza del viaggiatore" può colpire anche persone che di norma non hanno problemi intestinali, perché il funzionamento della digestione e la velocità del metabolismo sono influenzati dal cambio di alimentazione, dai lunghi spostamenti in auto, treno, aereo che costringono all'immobilità e al cambio repentino di fuso orario, dai cibi speziati, da qualche drink di troppo e dal fenomeno del jet lag.

E' facile dire "bisogna assumere fibre": in vacanza questo può diventare difficilissimo con i pranzi e le cene consumati al ristorante, o, peggio ancora, durante una vacanza itinerante. Ma qualche consiglio utile da seguire c'è: per mettere in moto l'intestino, bisogna cominciare dal mattino, con un bicchiere di acqua tiepida mescolata con poche gocce di succo di limone. Contribuiscono alla motilità intestinale, inoltre, yogurt con cereali integrali o un porridge di avena, la papaya fresca, molto ricca di fibre e più efficace del classico kiwi, le prugne secche (da immergere prima nell'acqua per almeno una mezz'ora, così si ammorbidiscono e si consuma anche l'acqua). Può sorprendere, ma anche la banana è d'aiuto con le sue fibre.  

Di contro, ci sono i cibi da eliminare, o almeno ridurre: è il caso di riso, pane, pizza, grissini, patate e junk food (patatine, noccioline, superalcolici). Meglio scegliere verdura cotta, vellutate, minestroni e legumi. E poi naturalmente bisogna idratare molto l'organismo, con 8-10 bicchieri d'acqua al giorno, e camminare almeno trenta minuti. 

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