Cerca

L'evento

I vini del Lazio tra ricerca e innovazione

Ieri il convegno organizzato dall’Arsial in collaborazione con la Regione a Velletri. Riflettori su ricerca, territorio e innovazione nella sede dell’Azienda dimostrativa sperimentale

A Velletri, nel cuore dei Castelli Romani, si parla di vini. Arsial, in collaborazione con la Regione, ha tenuto ieri l’evento “Il Lazio del vino che verrà. Ricerca, territorio e innovazione”, alla presenza di numerose aziende vinicole del territorio ed esperti e appassionati provenienti da tutta Italia, che hanno per l’occasione assaggiato le eccellenze laziali, scoprendone i sapori e intuendone le potenzialità, ma non solo. Nel corso dell’evento si è parlato anche di ricerca e innovazione, grazie al lavoro dell’Azienda Dimostrativa Sperimentale Arsial a Velletri, palcoscenico dell’iniziativa.

Giancarlo Righini, assessore al bilancio, programmazione economica, agricoltura e sovranità alimentare, caccia e pesca, parchi e foreste, ha raccontato: «Sono diversi gli obiettivi: far dialogare i nostri produttori, far conoscere questo patrimonio molto importante. Nel Centro sperimentale per l’enologia del CREA stiamo lavorando su questi vitigni facendo ricerca e innovazione, sviluppando vitigni resistenti per conservare il patrimonio genetico. Rischiamo la dispersione a causa dei cambiamenti climatici, invece in questo modo garantiamo la sopravvivenza delle specie autoctone della nostra Regione. Questo patrimonio va tutelato e difeso. In questo evento mettiamo insieme tante cantine per confrontarci sul futuro della tecnologia, della ricerca, della promozione e sul futuro del vino, che sta subendo tanti cambiamenti importanti negli stili di vita e nei consumi. Un momento importante di confronto che sta riscuotendo successo e questa cosa mi fa grande piacere perché si sta lavorando nella direzione giusta».

Il 2025 è stato un anno importante per il settore vinicolo del Lazio e i numeri lo dimostrano: «Vogliamo continuare su questa strada. Mettiamo le nostre aziende nelle condizioni di partecipare alle fiere che vogliono, che preferiscono. Noi sosteniamo, una volta individuate le priorità, questi produttori. Questi vini esistevano prima, oggi ed esisteranno domani, semplicemente ora li stiamo raccontando. Le nostre cantine ricevono importantissimi riconoscimenti e questo ci consente di “gareggiare” con le grandi regioni del vino. Ci sono segnali importantissimi di ripresa: l’export nel primo semestre del 2025 è cresciuto del 9.1%».

Le parole di Raffa
Massimiliano Raffa, presidente dell’Arsial organizzatrice dell’evento di ieri a Velletri, ha dichiarato: «Facciamo anche ricerca e innovazione oltre che promozione. In questa azienda sperimentale andiamo a incrociare i vitigni fino ad arrivare alla produzione. Ci sono produttori da tutta Italia che vengono qui per vedere come lavorare».
Parlando poi di obiettivi, Raffa ha sottolineato quanto fatto fino a questo momento e quanto ancora ci sarà da fare: «Lo scopo è sempre quello di misurare i nostri investimenti. Questa amministrazione sta investendo quasi 10 milioni di euro nell’agricoltura. Adesso stiamo misurando questi due anni e i numeri ci danno ragione in termini di vendita interna e di export.

Questo è un asset strategico, che vale dai 6 agli 8 miliardi di euro. Sono numeri importanti ma dobbiamo ancora investire. Ci sono ancora produzioni da mettere in luce. Il prossimo anno dovrà essere quello dell’olio, lo abbiamo detto. Fino ad ora non abbiamo fatto abbastanza sull’olio perché volevamo vedere se il modello Lazio funzionasse. Ora che abbiamo visto che funziona, faremo lo stesso anche sull’olio».
Unità di intenti, dunque, tra Regione Lazio e Arsial per valorizzare e promuovere le eccellenze laziali, come il vino. Un metodo che in futuro verrà replicato anche per altri prodotti, come appunto l’olio extravergine di oliva, un’altra grande eccellenza della Regione.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione