Spazio satira
Lavoro
11.09.2025 - 16:00
La vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, che ieri ha preso parte alla conferenza annuale dell’Ara
«Un piano d’azione veloce e concreto». La vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli - che ieri ha preso parte alla conferenza annuale dell’Alleanza delle Regioni europee dell’Automotive (Ara) a Monaco di Baviera - è determinata. Lo aveva già annunciato nel recente tavolo tecnico in Regione sul settore automotive e ieri lo ha ribadito anche da Monaco. Angelilli scommette infatti su «un piano strategico di aiuti almeno fino al 2030 sull’automotive, sia in termini finanziari - per favorire investimenti, incentivi, facilitazione all’accesso al credito, innovazione e formazione - sia in termini di flessibilità e semplificazione normativa, anche puntando sul Made in Europe».
Marcia ingranata
La settimana scorsa un importante confronto in Regione, nell’incontro presieduto proprio dalla vicepresidente della Regione e assessore a Sviluppo economico e da Raffaele Trequattrini, commissario straordinario del Consorzio Industriale del Lazio. L’obiettivo primario sempre quello di rilanciare il comparto automotive nel Lazio, sostenendo le Pmi dell’indotto, che si trovano a vivere una situazione drammatica, visti i continui stop della casa-madre. Obiettivo non secondario, però, anche quello di condividere proposte per la predisposizione del Programma operativo di interventi indicato dalla Legge regionale 46/2002 che prevede politiche integrate per lo sviluppo e l’occupazione nell’area dello stabilimento Stellantis di Piedimonte e dell’indotto. Lo scorso maggio, lo ricordiamo, la Giunta regionale aveva deliberato di predisporre l’elaborazione del programma operativo d’intesa con Lazio Innova e il Consorzio industriale. Per l’indotto Stellantis, la Regione ha stanziato 5 milioni e 500 mila euro di fondi regionali ai quali verrà aggiunta una quota riservata all’automotive da definire all’interno della provvista di 120 milioni di euro della Banca europea degli investimenti.
Ora il dialogo con l’Europa appare fondamentale, anzi salvifico.
«Il dialogo strategico previsto per domani a Bruxelles sarà importante per definire i prossimi passi concreti da intraprendere per garantire un futuro al settore dell’automotive. Non possiamo perdere altro tempo» ha rilanciato Angelilli. «Come rappresentanti dei territori vogliamo mandare un messaggio forte e chiaro alla Commissione europea: l’Europa non può rinunciare all’automotive perché l’industria automobilistica rappresenta il 7% del Pil europeo e 13 milioni di lavoratori – afferma Angelilli - È, quindi, un pilastro della sovranità industriale e non possiamo più subire passivamente la concorrenza spesso sleale, dei mercati extra Ue, soprattutto della Cina, che sta mettendo a dura prova la nostra competitività e sta mettendo in ginocchio le nostre imprese». «Insieme alle altre regioni europee – continua Angelilli – guidate dal presidente dell’Ara Guidesi, che ringrazio per l’ottimo lavoro svolto - abbiamo ribadito con forza i punti cardine irrinunciabili: fondare la transizione sulla neutralità tecnologica e riconoscere che raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati per il 2030 e 2035 non è più realistico». È soprattutto urgente, prosegue Angelilli, un piano strategico di aiuti almeno fino al 2030 sull’automotive. Il tavolo di confronto con il settore dell’automotive che si terrà domani è fondamentale: le aspettative sono davvero alte, anche perché le decisioni avranno ripercussioni cruciali anche sull’Italia.
«Abbiamo lanciato anche un appello alla presidente Ursula von der Leyen: è inaccettabile che le regioni europee siano state escluse dal tavolo sul dialogo strategico di venerdì promosso dalla Commissione europea. Siamo noi, da rappresentanti regionali, in prima fila a toccare con mano le conseguenze della crisi del settore auto che si è tradotta in chiusura di stabilimenti e perdita di posti di lavoro, effetti che hanno avuto ripercussioni gravi sui territori - aggiunge Angelilli - È comunque un segnale molto forte e importante che tutte le regioni europee, all’ unanimità, abbiano firmato il documento di Monaco di Baviera dove sono ben esplicitate tutte le priorità. Noi pur nel rispetto dell’ambiente pretendiamo una transizione giusta, equa e sostenibile. Ci aspettiamo quindi che dai “dialoghi strategici” si possa presto passare alle “azioni strategiche”. Occorre fare presto per salvare il settore auto».
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