Il dibattito
15.11.2025 - 13:58
Solo posti in piedi ieri per il convegno organizzato dalla Ugl “Costruiamo il domani con la Zes”. L’argomento dell’inclusione delle province di Frosinone e Latina nella Zona economica speciale, è evidente, interessa non soltanto la classe politica e il mondo industriale, ma anche, e soprattutto, i lavoratori, che hanno riempito la sala del Dream cinema di Frosinone, nella quale si è svolto l’incontro.
Il dibattito ha avuto luogo dopo le novità degli ultimi giorni. Ricordiamo che Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d’Italia e coordinatore regionale del partito, ha ottenuto l’approvazione, in commissione Bilancio alla Camera, di un ordine del giorno al decreto legge sulla Zona economica speciale, per estenderla alle province del Lazio.
Gli interventi
«Abbiamo affrontato più volte il tema della Zes, organizzando tavoli di confronto e sensibilizzando costantemente la politica del territorio – ha ricordato il segretario regionale della Ugl Armando Valiani – l’inclusione nella Zona Economica Speciale rappresenta un’occasione decisiva per il rilancio delle province di Frosinone e Latina, e di quelle di Rieti e Viterbo. È fondamentale fare squadra – ha proseguito – affinché questi provvedimenti possano contribuire a rilanciare l’economia di questi territori. Da anni parliamo di politiche passive e affrontiamo quotidianamente questioni come la vertenza del frusinate. La Zes potrebbe essere lo strumento utile a rilanciare anche quei territori che più volte hanno trovato difficoltà sia a livello economico che di sviluppo. Permetterebbe alle imprese di beneficiare di significativi sgravi fiscali e gli effetti positivi ricadono anche sui lavoratori. Le agevolazioni previste nelle zone speciali, infatti, possono incentivare nuove assunzioni e favorire occupazione e un lavoro di qualità».
Il segretario provinciale del sindacato, Enzo Valente, ha ricordato, poi, come la provincia di Frosinone, e in particolare la parte sud della Ciociaria, stia vivendo un momento di particolare difficoltà. «Una condizione che negli ultimi mesi si è aggravata – ha detto – e che, con la crisi dell’automotive, peggiorerà ulteriormente. Questa situazione continuerà a generare ripercussioni pesantissime e noi, oggi, non siamo nelle condizioni di competere. L’esclusione dalla Zes è stata un’ingiustizia che abbiamo subìto, aggravata dal fatto che siamo circondati da territori che invece ne beneficiano». E, alla luce dell’approvazione dell’ordine del giorno in commissione Bilancio, ha aggiunto: «A chi sosteneva, fino a pochi giorni fa, che la nostra esclusione fosse inevitabile perché a livello europeo i parametri dovevano essere regionali, rispondiamo che questa tesi è stata smentita. Le Zes possono comprendere territori con dimensioni provinciali o addirittura comunali. Per questo noi, come parti sociali, abbiamo il dovere di combattere».
Luigi Ulgiati, vicesegretario generale dell’Ugl, ha ribadito, poi, come la prossimità delle province di Frosinone e Latina rappresenti una minaccia. «Siamo una zona di confine con la zona unica speciale che riguarda il Mezzogiorno – ha sottolineato – Pertanto il Lazio meridionale, e quindi le province di Frosinone e Latina, è una zona che va salvaguardata. In quest’area c’è il più importante polo industriale del Lazio – ha aggiunto – e c’è la necessità di mantenerlo tale. Il futuro industriale si mantiene e si sviluppa – ha concluso Ulgiati – anche attraverso dei meccanismi che possano sostenere le imprese e, quindi, il lavoro».
Presente all’incontro anche il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, che ha sottolineato la differenza fra l’inserimento nella Zes e l’alternativa della Zona logistica speciale, ribadendo come la prima sia di vitale importanza per l’economia del territorio. «Questa è l’occasione – ha detto – Se ci facciamo sfuggire questo momento, se non ci muoviamo tutti insieme per portare il peso specifico di tutti noi, farlo un domani sarà difficile».
Il presidente di Unindustria Frosinone Corrado Savoriti, ha ribadito come non ci si possa limitare a interventi emergenziali legati alle crisi: «Servono misure strutturali che incentivino davvero lo sviluppo dei territori – ha detto – Siamo letteralmente circondati da aree Zes. E questo genera un enorme squilibrio competitivo. Oltre ai benefici economici e finanziari – ha ricordato – la Zes offre sgravi fiscali fondamentali anche per le assunzioni. Agevolazioni che permetterebbero alle imprese del territorio di assumere e di crescere». Sulla stessa linea Fabrizio Geremia di Federlazio, che ha sottolineato l’importanza di portare questi temi anche in Europa: «La manifattura italiana – ha chiosato – fiore all’occhiello anche dell’Europa, parte da questi territori. Non si può quindi considerare i territori limitrofi ed escludere il Basso Lazio».
Il percorso
Il deputato Nicola Ottaviani, ha, in conclusione del dibattito, ricordato i principi che hanno condotto a richiedere l’inserimento del Basso Lazio nella Zes: «Stiamo portando avanti questa battaglia da due anni – ha ricordato – Con l’istituzione della Zes unica del Mezzogiorno abbiamo fatto due considerazioni. La prima – ha argomentato Ottaviani – riguarda l’utilizzo delle risorse della Cassa del Mezzogiorno, con investimenti che hanno prodotto risultati reali. La seconda considerazione – ha proseguito – è che se oggi i fondi e le agevolazioni non arrivano più al Lazio meridionale, ma si concentrano nelle regioni che lo circondano si generano inevitabilmente delle diseconomie. È un tema che trova riscontro anche nella Carta Europea degli Aiuti di Stato, in cui è chiaramente indicato che l’intera regione rientra nella zona C. Alla luce di questo – ha concluso – non si comprende per quale motivo queste stesse aree continuino oggi a essere escluse dalla perimetrazione della Zes Unica».
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