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Frosinone

Più multe alla domenica ecologica

La polizia locale ha elevato 91 sanzioni nei confronti degli automobilisti che hanno violato il blocco

Una domenica ecologica trascorsa tra mercatini, street food ma anche tante infrazioni. Il comando della polizia locale del nuovo dirigente Dino Padovani ha predisposto dei controlli per il rispetto del blocco del traffico nella parte alta e nella parte bassa della città, all’esito dei quali sono state elevate 91 contravvenzioni che vanno ad aggiungersi alle 64 della domenica precedente. Segno che ancora molti automobilisti faticano ad entrare nello spirito delle misure previste dal piano regionale di risanamento della qualità dell’aria. Piano che, per questa prima parte della stagione fredda prevede tre domeniche ecologiche (la prossima si farà il 23 marzo). Intanto fino a oggi è in vigore l’ordinanza che vieta il transito ai veicoli di vecchia generazione, Euro 4 a diesel inferiori e Euro 3 a benzina e inferiori, dalle 8.30 alle 18.30. Ma con questi valori d’inquinamento la misura è destinata a essere prorogata. Dal 1° gennaio, infatti, si contano già 25 giornate, nonché dieci consecutive, oltre i limiti dei 50 microgrammi per metro cubo (il massimo è 35 in un anno).

Nel frattempo prosegue la querelle sulla capitale dell’inquinamento secondo il dossier Mal’aria. Frosinone, infatti, nel 2024, per il secondo anno consecutivo e per il quarto degli ultimi undici, è risultato il capoluogo italiano con il maggior numero di sforamenti per polveri sottili, 70, lo stesso numero del 2023, il doppio del consentito. Un dato, peraltro, certificato dall’Arpa Lazio che misura quotidianamente, dal 2005, i valori delle polveri sottili nel capoluogo. Mai fino ad ora nessuno aveva osato mettere in discussione i dati dell’Arpa e, soprattutto, la collocazione della centralina. Lo ha fatto il sindaco Riccardo Mastrangeli che, con il solito reel, è tornato ad attaccare Arpa e Legambiente. Il sindaco ha detto: «critico il metodo assolutamente antiscientifico» del rilevamento per poi aggiungere che «il sistema di calcolo (delle polveri sottili, ndr) è completamente sbagliato». Ha però messo le mani avanti sui dati futuri, addossando una parte di responsabilità al «cantiere della stazione aperto da un mese». Quindi ha rincarato la dose sull’argomentazione già sviscerata nei giorni scorsi che la «centralina è collocata in un’area a massima criticità». Ma, forse, è proprio per questo che la centralina è in via Puccini, ed è il motivo, opposto, per cui l’Arpa calcola le polveri sottili perfino, a Fontechiari, una centralina che per anni non ha segnato alcuno sforamento. Lo stesso Mastrangeli ha poi evidenziato i dati di viale Mazzini, inferiori rispetto a quelli della parte bassa. A Mastrangeli avevano già risposto Legambiente e il gruppo consiliare Futura. Il presidente del circolo il Cigno Stefano Ceccarelli aveva detto: «Il sindaco dovrebbe discutere la cosa, dati alla mano (se ne ha), con i responsabili di Arpa Lazio. Ci sono delle norme che stabiliscono l’ubicazione corretta delle centraline, la questione è squisitamente tecnica».

Il gruppo consiliare Futura aveva detto, invece: «Ci aspettiamo una ferma presa di posizione dell’Arpa per ristabilire la verità in ordine alla collocazione delle centraline perché, altrimenti, si rischia di lasciare la narrazione del problema in mano a persone che sul tema dell’inquinamento dell’aria non hanno la minima competenza». Peraltro che gli sforamenti di Frosinone siano elevati non è una novità. Negli ultimi dieci si conta una media nei dodici mesi di 77 sforamenti allo Scalo e 27 in viale Mazzini. Nel 2015 si contavano 115 e 59 violazioni dal limite dei 50 microgrammi per metro cubo, poi 85 e 36, 93 e 22 nel 2017, 82 e 29 l’anno dopo, 68 e 21 nel 2019, 77 e 29 nel 2020, 55 e 16 nel 2021, 61 e 21 nel 2022, 70 e 16 nel 2023 e 70 e 19 nel 2024.

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