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Il caso

Scritte contro l'ex sindaco Domenico Marzi

In via Puccini, sul muro, parole contro l'ex primo cittadino di Frosinone, che risponde: «Non commento i malati di mente»

"Domenico Marzi morì nel Comune di Frosinone". È comparsa nella notte una scritta contro l'ex sindaco e attuale consigliere comunale del capoluogo, realizzata nei pressi della scuola media "Luigi Pietrobono". Le immagini stanno facendo il giro dei social. Forte l'indignazione da parte della cittadinanza per quelle che appaiono come minacce nei confronti di un rappresentante della politica locale.

L'ex sindaco dice: «Non commento frasi di malati di mente. Aggiungo che nella mia famiglia ci sono stati parenti vissuti fino a 105, 100, 98, 96 e 90 anni. Dunque, siamo longevi. Se presenterò querela? No, è una cosa che mi fa ridere». Chiediamo a Marzi: ipotizza che possa essere un attacco di tipo politico? Lui risponde: «Francamente non lo so. Può darsi che ci sia stata una lettura distorta di alcune mie affermazioni. In ogni caso, a chi si nasconde dietro scritte anonime, rispondo che sono pronto a confrontarmi allo scoperto con tutti».

Dura condanna del circolo del Pd:«La violenza, che sia fisica o verbale, è un atto vile, frutto di codardia e piccolezza. Il circolo del PD di Frosinone condanna fermamente le scritte apparse oggi in via Puccini ed esprime solidarietà e affetto nei confronti dell'avvocato Domenico Marzi, consigliere comunale e già straordinario sindaco di questa città».

Queste le parole del sindaco Riccardo Mastrangeli: «Esprimo ferma condanna per il vile gesto rivolto all'avvocato Domenico Marzi. Al consigliere comunale e ed ex sindaco del capoluogo, a cui sono legato da un rapporto di profonda stima e rispetto, giungano i sentimenti di solidarietà e vicinanza miei e dell’intera amministrazione. Il confronto, anche acceso, il dibattito, il dialogo, sono i valori fondanti della democrazia, purché esercitati con rispetto e nell’interesse del bene comune, a vantaggio di tutti i cittadini. Gli autori di queste scritte vergognose sono evidentemente estranei a questi pilastri che regolano la vita sociale, amministrativa e politica della nostra comunità».

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