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Frosinone

I carabinieri del Comando provinciale omaggiano la Virgo Fidelis

La celebrazione oggi pomeriggio nella chiesa parrocchiale Santa Maria Goretti, nel capoluogo ciociaro

I carabinieri hanno omaggiato la loro patrona, la Virgo Fidelis. Oggi pomeriggio, nella chiesa parrocchiale Santa Maria Goretti, nel capoluogo ciociaro, i carabinieri del Comando provinciale hanno commemorato anche l’83° anniversario dell’eroica difesa del caposaldo di “Culqualber”, da parte del 1° Battaglione carabinieri e Zaptiè mobilitato, che il 21 novembre 1941 si sacrificò in una delle ultime cruente battaglie in terra d’Africa che vide contrapposte le truppe britanniche e quelle italiane.
Per quel fatto d’armi alla bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Nel 1949, in memoria dell'evento, sua Santità Pio XII proclamò Maria "Virgo Fidelis" Patrona dei Carabinieri e ne fissò la ricorrenza il 21 novembre, data in cui la cristianità commemora la presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio di Gerusalemme.

Alla celebrazione della messa nella chiesa Santa Maria Goretti di Frosinone, officiata da monsignore Giovanni Di Stefano, vicario generale della diocesi, insieme al parroco don Massimiliano Lucchi, sono intervenuti il prefetto di Frosinone, Dr. Ernesto Liguori, ed altre autorità civili e militari della Provincia, nonché numerosi carabinieri insieme alle loro famiglie ed anche una folta rappresentanza dell'Arma in congedo ed i parenti dei militari deceduti.

Come consolidata tradizione è stata ricordata, infine, la “Giornata dell’Orfano” ed è proprio a loro, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto, che il comandante provinciale, colonnello Gabriele Mattioli, ha rivolto il più sentito pensiero, sottolineando che questo momento di vicinanza e di umana solidarietà deve essere espresso da tutti i carabinieri non solo in questa giornata ma tutto l’anno.
Nella chiesa, per la ricorrenza, sono state esposte alcune opere d’arte, ispirate alla patrona Maria Virgo Fidelis, realizzate da Daniela Nardelli, un’artista, ora residente ad Atina, che ha ereditato dal papà carabiniere la passione per l’Arma.

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