Spazio satira
Il guerriero Arlind si batte con ferocia ma non basta
14.03.2016 - 12:12
Che fosse una gara da giocare con il coltello fra i denti era fin troppo evidente. Al Braglia ci si giocava una fetta di permanenza e le caratteristiche delle due squadre le conoscevano un po' tutti: giocatori bravi, tenaci, pronti a gettare il cuore oltre l'ostacolo dall'una come dall'altra parte. E battaglia è stata, senza esclusione di colpi, con due giocatori ammoniti dopo 50 secondi, con tanti contrasti rudi, ma tutto sommato sempre nel solco di una sostanziale correttezza.
Il battesimo di Pryima è stato positivo ed ha dissipato i dubbi legati esclusivamente al fatto che finora non lo avevamo mai visto alla prova. Tra tutti però il più bravo e il più determinato è parso Ajeti, che davvero ha giganteggiato nella retroguardia canarina, spazzando via con grande autorità ogni pallone spiovuto dalle sue parti. La gladiatoria prova del guerriero Arlind purtroppo non è bastata a salvare il Frosinone dalla sconfitta, arrivata beffardamente proprio al novantesimo su un calcio di rigore nemmeno così evidente.
Una nemesi frettolosa ha praticamente restituito ai ciociari il trattamento che essi avevano riservato al Carpi nel match di andata. In quell'occasione non fu un rigore (al Frosinone difficilmente ne concedono), ma un gol arrembante di Sammarco all'ultimo minuto a dare proprio in extremis i tre punti al Frosinone. Ora le due fiere avversarie del campionato cadetto dello scorso anno si battono ancora per lo stesso traguardo, che stavolta è la permanenza.
Nonostante la bellissima prova del bravo Arlind Ajeti, a caccia di un posto per gli Europei, stavolta a prevalere è stato il Carpi, che ora ha un solo punto di ritardo in classifica dai canarini. Il testa a testa prosegue avvincente.
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