Spazio satira
Calcio
17.06.2020 - 14:30
Era il 29 aprile quando, in piena emergenza Covid 19. Gabriele Gravina dichiarò durante la trasmissione "Che tempo che fa" «Ripartiremo - disse - ne sono convinto. Non voglio essere il becchino del calcio». Il presidente federale era irremovibile dalla sua convinzione. Faceva parte di quel gruppo di persone che avevano deciso di non doversi arrendere di fronte alla drammaticità di quei giorni, perchè sapeva benissimo che, poi, la ripresa sarebbe stata molto più difficile. Niente e nessuno gli ha fatto cambiare idea e, giorno dopo giorno, è riuscito a salvare l'industria del pallone che movimenta miliardi di euro. C'è stato, però, un momento in cui il presidente Gravina ha pensato di essere costretto ad alzare la bandiera della resa. E lo ha anche precisato in questi ultimissimi giorni, quando ormai il calcio era sulla rampa di lancio per tornare a impossessarsi della scena, forzatamente abbandonata a causa della pandemia. Ha temuto il peggio quando la Francia, una delle grandi del calcio europeo, ha deciso di staccare la spina.
«In quel momento - ha sostenuto Gravina - tutto è diventato più difficile, ma grazie alla Uefa e alle altre Federazioni abbiamo cercato di portare avanti con determinazione e con prudenza, stando comunque molto attenti alla tutela della salute, il percorso per ripartire...».
Il presidente Gravina, lunedì sera, è stato l'ospite più importante della trasmissione Kick Off di Extra Tv, nel corso della quale ha affrontato temi importanti del calcio e non solo nazionale e delle differenze con quello soprattutto della Premier League. Ovviamente si è soffermato anche sulla serie B e sul Frosinone ed è la parte che cercheremo di riproporre. Dopo aver accennato alla necessità di una riforma condivisa da tutte le componenti calcistiche e necessaria per le crepe che sono emerse durante la crisi sanitaria, il presidente ha aggiunto: «La Serie B la vedo nel suo format attuale. Per la Federazione è un campionato di riferimento importante. Con il presidente Stirpe ho un grandissimo rapporto. Abbiamo le stesse idee soprattutto per quanto riguarda la distribuzione delle risorse».
Gravina ha quindi toccato il problema degli stadi vuoti ma ha anche aggiunto che presto i tifosi potranno tornare ad assistere alle gare perché «ho fiducia nella scienza, nelle condizioni atmosferiche e nel senso di responsabilità degli italiani. Faremo meno soste e qualche turno infrasettimanale in più, ma il campionato 2020/2021 avrà lo stesso format di sempre».
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