Otto ore di sciopero proclamato questa mattina dai lavoratori della Iacobucci HF di Ferentino per dire no ai licenziamenti. Hanno manifestato davanti ai cancelli dell’azienda. Le segreterie provinciali FIM – FIOM - UILM scendono in campo contro “la volontà di procedere, da parte dell’azienda, a 39 licenziamenti anche quando si avrebbe l’opportunità di attivare strumenti alternativi a salvaguardia dei posti di lavoro, quali i contratti di solidarietà o la Cassa in deroga è una posizione rigida, incomprensibile, ripetuta all’infinito e chiusa a qualsiasi tentativo di mediazione, che sta provocando una reazione forte e orgogliosa da parte dei lavoratori. Mai come in questo momento, in cui “tutti”, Ministero del Lavoro, Regione Lazio e i “cittadini contribuenti”, stanno facendo un grande sforzo per sostenere con strumenti straordinari l’occupazione e il mantenimento del tessuto Industriale della nostra Provincia, attraverso anche il riconoscimento della stessa nell’Area di Crisi Complessa, riteniamo inconcepibile e moralmente scorretto che la Iacobucci HF si rifiuti di prendere in considerazione strade alternative ai licenziamenti. Riteniamo opportuno e urgente un incontro, che come da impegni presi dalle parti al tavolo si doveva tenere entro la seconda di metà di settembre al M.S.E., ma che ad oggi ancora non si realizza, per avere definitiva chiarezza su questa vertenza. È necessario trovare al più presto una soluzione condivisa per definire tale vertenza in modo chiaro e trasparente”.

I sindacati rivolgono un appello ai politici: “Proprio per queste ragioni riteniamo indispensabile un confronto con le forze politiche che rappresentano il nostro territorio (Comune di Ferentino, Provincia, onorevoli eletti)”.

Non si è fatto attendere l’intervento del senatore del Pd Francesco Scalia il quale ha annunciato massimo impegno per evitare i licenziamenti: “Accanto alla sincera solidarietà con chi rischia di perdere l'unica fonte di sostentamento per se e per la sua famiglia, voglio dichiarare la massima disponibilità a mettere in moto tutto quello che sotto il profilo istituzionale e politico si dovesse rendere necessario per evitare la strada dei licenziamenti nel sito industriale di Ferentino. La nostra terra - continua Scalia - ha risentito pesantemente di questi anni di crisi, tanto che recentemente è stata inserita tra le aree di crisi complessa riconosciute dal Ministero dello sviluppo economico su scala nazionale. Ora però il Paese è entrato in una fase nuova. La ripresa economica è cominciata, nuovi strumenti, figli delle riforme realizzate da Governo e Parlamento, si sono resi disponibili e altri si determineranno nel futuro, a partire dalla prossima legge di Stabilità”.