Spazio satira
Veroli
05.05.2024 - 19:49
È stato bello colorare, dipingere, sporcarsi le mani con tutti i colori e soprattutto creare con la testa e con il cuore. Un pomeriggio all’insegna della creatività, dell’arte e del divertimento al Parco della Pace a Castelmassimo. Il parroco don Dino Mazzoli si è complimentato con i piccoli artisti. A tutti i bambini sono stati distribuiti gadget, libri e riviste offerte da “Paoline e San Paolo”.
In serata, invece, nella chiesa di San Giuseppe le Prata c’è stato un momento di riflessione dal titolo “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore”. Un evento in collaborazione con “Famiglia Cristiana” e “Credere”. È intervenuto don Giuseppe Lacerenza, della Società San Paolo, coordinatore paolino della Settimana della Comunicazione. «Il Papa nel suo messaggio per la cinquantottesima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, che si terrà il 12 maggio, mette in evidenza la necessità di cogliere le opportunità che l’Intelligenza Artificiale offre per il bene comune, prendendo però consapevolezza dei rischi e delle implicazioni etiche - spiega don Giuseppe Lacerenza - in particolare riguardo al fenomeno delle deep fake, che rischia di manipolare l’opinione pubblica con la produzione di video e audio falsi che sembrano perfettamente autentici».
Il compito di ciascuno di noi è di “allineare” «i sistemi di intelligenza artificiale a una comunicazione pienamente umana», e per fare questo è necessario recuperare la “sapienza del cuore”, per ritrovare il gusto, il sapore della vita e delle relazioni. L’Intelligenza Artificiale può migliorare le nostre attività, ed è giusto coglierne tutte le potenzialità positive, ma non può sostituire il valore delle relazioni umane faccia a faccia. Dinanzi al “fiume di notizie” a cui ogni giorno siamo sottoposti, e che rende difficile comprendere ciò che è vero, è essenziale “connettersi” l’un l’altro valorizzando in modo speciale le diverse dimensioni dell’intelligenza umana: la creatività, le emozioni, la mente e lo spirito.
La parola, inoltre, da sola non può esprimere tutta la realtà. Gran parte della nostra verità si coglie nella comunicazione non verbale, fatta di sguardi e gesti corporei che esprimono in modo autentico sentimenti, desideri, passioni, come anche la sofferenza. Attraverso il silenzio e l’ascolto dell’altro - aggiunge don Giuseppe Lacerenza - è possibile cogliere la sua intimità ed esercitare una comunicazione che guarisca e risani sia le ferite personali che le relazioni. Partendo quindi dalla “sapienza del cuore” sarà possibile mantenere il focus sull’umanità, assicurando che le tecnologie rispettino e valorizzino la dignità e il benessere di ogni persona».
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