Cinque anni dopo l’incendio devastante che ha scosso il mondo intero, la Cattedrale di Notre-Dame di Parigi si appresta a risorgere dalle ceneri. Quella che lo storico Jacques Hillairet definiva la maison du peuple – la casa del popolo – è pronta a riaprire ufficialmente le sue porte al pubblico il prossimo 7 dicembre, in una cerimonia di inaugurazione che segnerà una delle tappe più significative nella storia della città e della Francia intera. Un restauro monumentale, frutto dell'impegno e della dedizione di duemila artigiani e lavoratori specializzati, ha riportato la cattedrale al suo antico splendore, restaurando la guglia, le opere d'arte e gli arredi liturgici danneggiati dalle fiamme.
Un secolo e mezzo di storia si sono frantumati il 15 aprile 2019, quando un rovinoso incendio avvolse le guglie della cattedrale, lasciando la nazione intera in un silenzioso stupore. Le fiamme hanno ridotto in cenere una parte del capolavoro gotico che, da secoli, rappresentava non solo la magnificenza architettonica della capitale francese, ma anche un simbolo indelebile della fede e della cultura occidentale. L’incendio ha generato un’ondata di emozioni che ha attraversato i confini del pianeta, trasformando quello che è stato definito un "disastro nazionale" nella sfida di un’intera nazione per restaurare uno dei suoi monumenti più amati. E ora, cinque anni dopo, Notre-Dame riacquista la sua maestosità, pronta a stupire il mondo ancora una volta.
UN RESTAURO CHE SFIDA IL TEMPO: TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Il restauro della cattedrale non è stato solo un intervento strutturale, ma un atto di fede nell'artigianato e nella storia. Mai, nei suoi 860 anni di vita, un simile lavoro di recupero era stato intrapreso. Olivier Josse, segretario generale della cattedrale, ha sottolineato: «Vedremo la cattedrale di Notre-Dame come non l’abbiamo mai vista prima». Questo restauro ha infatti riportato la chiesa al suo aspetto originario, con una luminosità senza pari, grazie a un intervento che ha coinvolto 42.000 metri quadrati di pietra e l’utilizzo delle stesse tecniche medievali che furono impiegate nella sua costruzione, sebbene aggiornate con le più moderne tecnologie per garantire la sicurezza e la stabilità dell’edificio.
UNA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE STORICA
La cerimonia di riapertura, che si terrà il 7 dicembre, sarà seguita da otto giorni di messe speciali e preghiere, simbolo della rinascita di un luogo di culto che rappresenta molto di più di una semplice chiesa. La lista degli invitati è, naturalmente, lunga e illustre, ma tra tutti spicca il nome di Donald Trump, il quale ha annunciato la sua presenza a Parigi per quello che definisce un “giorno speciale per tutti”. Tuttavia, un'assenza degna di nota sarà quella di Papa Francesco, il quale, pur essendo il custode spirituale di milioni di cattolici, non parteciperà all'inaugurazione, preferendo una visita alla Corsica. Secondo un importante arcivescovo francese, la vera protagonista della cerimonia dovrà essere la stessa Notre-Dame, e la presenza del Papa sarebbe potuta risultare un'eventuale distrazione.
Alla cerimonia parteciperanno circa 170 vescovi provenienti da tutta la Francia e dal resto del mondo, mentre Emmanuel Macron, presidente della Repubblica Francese, terrà un discorso ufficiale di fronte alla cattedrale, in un evento che coinvolgerà anche l’arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich. L’apertura delle porte, che avverrà simbolicamente con il colpo del bastone pastorale dell'arcivescovo, sarà seguita dal canto del Salmo 121, che inizia con le parole: «Alzerò gli occhi verso i monti», in segno di ringraziamento per la rinascita del monumento.
L'IMPEGNO IMPRESSIONANTE DEL RESTAURO
Il restauro della cattedrale ha richiesto oltre 2.000 giorni di lavoro ininterrotto, coinvolgendo 2.000 persone e l’impiego di 2.000 querce per ricostruire le parti danneggiate. Il lavoro ha anche visto la creazione di un nuovo sistema di illuminazione che contribuirà a restituire alla cattedrale la sua celebre luminosità, unendo tradizione e innovazione in un progetto ambizioso che ha catturato l'attenzione del mondo. La settimana scorsa, il presidente Macron, accompagnato da sua moglie Brigitte e da un gruppo di ecclesiastici, ha avuto l'opportunità di ammirare la cattedrale restaurata, esprimendo il suo orgoglio per il completamento di un'impresa che si è rivelata tanto ardua quanto emozionante.
UNA NUOVA VISIONE PER IL CENTRO DI PARIGI
Oltre alla riapertura della cattedrale, sono previsti significativi interventi per ridisegnare anche gli spazi esterni. Il progetto urbano che accompagnerà la rinascita di Notre-Dame prevede la creazione di 1.800 metri quadrati di spazi verdi nell'area circostante, con la piantumazione di 160 alberi per garantire ombra e frescura nei caldi mesi estivi. Il paesaggista belga Bas Smets è stato incaricato di ridisegnare l'area, creando un microclima favorevole e una fontana che arricchirà il paesaggio. Inoltre, il parcheggio sotterraneo sarà trasformato in una passeggiata coperta che collegherà direttamente Notre-Dame alla Senna e alla cripta archeologica, un museo che custodisce le vestigia gallo-romane di Île de la Cité, il cuore storico di Parigi.
Il progetto, che inizierà nell'autunno del 2025 e prevede il completamento della prima fase nel 2027, ha l’ambizioso obiettivo di migliorare l'accoglienza dei visitatori, portando con sé una nuova concezione di accessibilità, in armonia con la città e la sua storia.
In chiusura, Emmanuel Macron ha espresso un sincero ringraziamento agli artigiani e ai lavoratori che hanno reso possibile questa straordinaria impresa, dichiarando: «Ce l’avete fatta. Ed è un’immensa fonte di orgoglio per l’intera Nazione. Vi sono infinitamente grato, la Francia vi è infinitamente grata.»
E così, dopo cinque anni, Notre-Dame rinasce, simbolo di speranza, resilienza e della forza di una nazione che, come il suo monumento più famoso, non ha mai smesso di credere nel proprio futuro.