Spazio satira
Economia
04.09.2025 - 10:01
Le strategie a sostegno dell’economia e del sistema imprenditoriale del Lazio: questo il tema al centro della riunione che si è svolta nella Sala Tevere della Regione Lazio. Un momento complesso e delicato per l’economia del Lazio, che deve fare i conti con la novità dei dazi. Come il resto dell’Europa del resto. Va ricordato che dopo la flessione del 2023, le esportazioni del Lazio sono tornate a crescere nel 2024 (+8,5%), a fronte di una diminuzione nella media italiana. La crescita delle esportazioni è stata trainata dal settore farmaceutico (21,6%), le cui vendite all’estero hanno superato i 14 miliardi di euro. Sono aumentate anche le esportazioni di prodotti alimentari, di macchinari e di elettronica. Crescita registrata, dal 2023 al 2024 (con un aumento del 35,7%), delle esportazioni anche verso gli Stati Uniti e una quota sul totale nazionale del 5,5%, con il Lazio al sesto posto della classifica delle regioni stilata dalla Cgia. È di 3 miliardi e 568 milioni il valore dell’export laziale negli Usa del 2024, con un aumento di 939 milioni rispetto al 2023. Ecco perché la preoccupazione c’è e quindi la Regione Lazio non vuole farsi cogliere impreparata.
L’incontro è stato presieduto da Roberta Angelilli vicepresidente e assessore a sviluppo economico, commercio, artigianato, industria, internazionalizzazione della Regione Lazio. Hanno partecipato Alessandro Ridolfi direttore generale della Regione Lazio, Tiziana Petucci, direttore sviluppo economico, attività produttive e ricerca, Andrea Ciampalini direttore generale di Lazio Innova, Raffaele Trequattrini commissario del Consorzio industriale del Lazio. La riunione ha visto il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e associazioni datoriali del Lazio che hanno rappresentato le esigenze del mondo dell’industria e dell’artigianato, del commercio, dell’edilizia e della cooperazione. Si sottolinea in una nota: «Durante l’incontro sono stati forniti aggiornamenti sulle misure che la Regione Lazio sta attuando per favorire il tessuto produttivo regionale e l’economia territoriale in considerazione del contesto globale con focus su piano industriale, attrazione investimenti e internazionalizzazione anche alla luce degli eventuali effetti dei dazi».
Ha detto la vicepresidente della Regione: «Non possiamo ignorare ciò che sta accadendo sul piano internazionale. Pertanto riteniamo utile e indispensabile mantenere alta l’attenzione sul mercato globale insieme agli stessi operatori economici che con esso si relazionano al fine di orientare e rafforzare le iniziative di sostegno alle imprese. A tale scopo abbiamo istituito un tavolo interistituzionale sull’impatto dei dazi sull’economia regionale con la funzione di osservazione e monitoraggio, ma soprattutto finalizzato all’adozione di iniziative molto concrete. Entro settembre è prevista la convocazione del tavolo da parte del presidente Francesco Rocca. Intanto, abbiamo reso più consistenti le misure di supporto alle piccole e medie imprese, raddoppiando l’importo del voucher internazionalizzazione che raggiunge una dotazione di 10 milioni di euro e destinando 20 milioni di euro all’attrazione investimenti nell’ambito del progetto Invest in Lazio. Siamo determinati a difendere l’export regionale, forti anche della qualità e dell’eccellenza dei prodotti esclusivi che il sistema Lazio produce ed esporta. Daremo altresì il via libera alla Zona logistica semplificata, che per alcuni territori sarà una vera e propria svolta perché prevede uno sportello unico per le imprese con meno burocrazia, in particolare per le autorizzazioni, e offrirà l’opportunità di usufruire del credito d’imposta. Possiamo considerare la Zls una leva importante di sviluppo».
Inoltre, è stato fatto un bilancio dei fondi del programma regionale Fesr erogati da settembre 2024: 312 milioni di euro sia a fondo perduto sia per l’accesso al credito. Ha sottolineato Roberta Angelilli: «Entro dicembre 2025 verranno pubblicati bandi per ulteriori 290 milioni di euro, 170 milioni di euro in fondi europei e 120 milioni di euro per l’accesso al credito attraverso la Banca europea degli investimenti».
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