Spazio satira
Il quadro
27.01.2020 - 12:00
Un tempo si diceva "non frequentare quel posto" o "non andare lì quando è buio" per proteggere i propri figli. Lo spaccio, la droga e tutto il mondo legato agli stupefacenti era inquadrato in luoghi determinati, tra persone note in quegli ambiti.
Con il passare del tempo la situazione è cambiata e anche nel pensiero comune, si è "scoperto" che, forse, la droga non era "legata" a determinate persone o posti, ma era piuttosto un'abitudine di molti, di età differenti, provenienti da ceti sociali differenti. Le famiglie hanno imparato a conoscere la molteplicità dell'offerta delle sostanze stupefacenti, i vari atteggiamenti che l'assunzione può modificare nei loro figli, gli umori che cambiano. Alcuni genitori se ne accorgono in tempo, altri no.
Ma la droga, che anni fa era "nascosta" nel buio dei vicoli, dietro le porte di alcune abitazioni sconosciute o alla portata esclusivamente di alcune persone, oggi sembra essere arrivata oltre. L'attività di spaccio viene svolta durante il giorno, gli stupefacenti sono accessibili a tutti, ragazzi di tutte le età. Alcuni iniziano già dalle medie, si parte da uno spinello, ma c'è qualcuno che va oltre, e passa a droghe più pesanti.
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Nessun luogo è al sicuro, la fermata degli autobus, il parco, le strade del centro. Nell'operazione XII Round, messa a segno dai carabinieri solo pochi giorni fa, l'abitazione usata come minimarket di spaccio di diverse sostanze era collocato proprio in un'area nella quale insistono due scuole superiori e uno dei punti nevralgici dai quali partono e arrivano autobus carichi di studenti da tutto il territorio.
Ed è proprio la preoccupazione dei genitori ad "aiutare", in qualche caso, l'attività delle forze dell'ordine. Madri e padri preoccupati e impotenti davanti a figli che stanno percorrendo sentieri pericolosi verso dipendenze, assumendo stupefacenti e lasciandosi andare, sono loro, sempre più spesso, che agiscono e chiedono aiuto a polizia e carabinieri, denunciando, segnalando, seguendo i loro ragazzi.
Ad agire in questo ambito anche molte realtà sociali e associative, tra le quali Exodus che da decenni è in prima fila nella lotta alla tossicodipendenza e in generale a tutte le dipendenze. Nel tempo il lavoro messo in campo nella cascina di via Vertelle ha ampliato sempre di più il raggio coinvolgendo i ragazzi, offrendo loro alternative, un luogo in cui cercare risposte e chiedere aiuto, anche a capire se stessi. Sono tanti i percorsi, tante le insidie della vita, ma le alternative alle droghe ci sono, sempre.
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