Spazio satira
La polemica
25.01.2020 - 22:00
Il consigliere comunale di "Alatri in comune", Tarcisio Tarquini, riapre la querelle sulla vicenda del bando dei rifiuti ancora al palo
Bando sulla nettezza urbana, le risposte che il sindaco ha prodotto - tramite una memoria dell'avvocato incaricato dal Comune - non convincono il consigliere comunale Tarquini, che si spinge a parlare di vero e proprio "affaire". La questione, si ricorderà, è sorta dopo che il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dall'amministrazione comunale perché presentato oltre i termini di legge.
Ne seguirono delle polemiche e un'interrogazione di Tarquini con la quale si chiedeva conto di alcuni aspetti della vicenda: la replica, oggi resa nota dallo stesso esponente della minoranza, si base su tre punti. Il primo: "La confusione sulla scadenza del ricorso sarebbe dipesa dalla giurisprudenza dello stesso Consiglio di Stato, incerta sull'argomento";
il secondo: "L'avvocato scrive di aver avvertito l'amministrazione che il costo per avviare il procedimento era rilevante, parliamo di 9mila euro più mille di spese […] e scrive, inoltre, di aver fatto presente, oralmente e via mail la necessità che tale cifra, proprio perché non trascurabile, gli fosse messa a disposizione, cosa che sarebbe avvenuta solo l'8 febbraio 2019"; il terzo: "L'avvocato scrive di aver informato l'amministrazione che già a un primo esame (sulla richiesta di sospensiva) il Consiglio di Stato aveva fatto intendere di voler confermare la decisione del Tar". Tutto chiarito? Per Tarquini dubbi e domande restano in piedi.
«Uno: l'amministrazione è stata informata di questa incertezza interpretativa (ammesso che di questo si tratti) e, se è stata informata, ha ugualmente deciso di dare mandato alla presentazione del ricorso pur in presenza di un rischio evidente? Due: se è vero che ogni atto amministrativo che comporta una spesa deve essere dall'origine coperto finanziariamente, accertato che la delibera di giunta di affidamento dell'incarico legale è dell'11 ottobre, come mai sono passati altri 4 mesi prima di trovare in bilancio la somma indispensabile? Tre: anche in questo caso la responsabilità dell'amministrazione è diretta. Perché ostinarsi in un giudizio che lo stesso avvocato segnalava come temerario, per non dire perduto in partenza? Chi ha deciso la linea oltranzista? E perché?». Quesiti che saranno riproposti in consiglio comunale.
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