Spazio satira
Operazione Commodo
19.01.2019 - 10:30
Due ore di interrogatorio serrato sulle contestazioni, gravissime, di estorsione e storie di tessere gonfiate. Marco Vaccaro, il segretario della Fai Cisl che da giovedì mattina si trova nel carcere di Latina, ha risposto a tutte le domande del giudice delle indagini preliminari Gaetano Negro. Quello del sindacalista è uno dei nomi eccellenti dell'inchiesta "Commodo" sul caporalato nelle campagne tra Latina e Sezze. Vaccaro, difeso dall'avvocato Gianpiero Vellucci, ha detto che aveva rapporti con la società Agri Amici ma solo per via di una consulenza sindacale che gli avevano chiesto e che aveva regolarmente accettato; ha affermato di non aver mai saputo nulla della somministrazione irregolare della manodopera e che la cosa non gli era stata segnalata; ha aggiunto che nessuno dei lavoratori iscritti al suo sindacato si è mai lamentato del trattamento economico né sui diritti. Circa il numero dei tesserati provenienti dalla coop sotto accusa, Marco Vaccaro ha detto che sono sempre stati 36 e che non avrebbe tratto alcun beneficio dai rapporti con la società. Il sindacalista ha spiegato che non ha mai imposto il tesseramento ad alcuno e che se, c'è stato un incremento delle tessere, è per i servizi che venivano offerti, così come era già avvenuto quando lavorava a Frosinone. Ha negato di aver percepito soldi dalle tessere. Soldi che andavano su un conto dedicato per il quale non aveva la delega ad operare. Attraverso l'avvocato Vellucci ha poi prodotto una prova secondo cui lo sportello Sos caporalato a Latina l'ha aperto lui.
Una versione che adesso è al vaglio del giudice Negro, il quale si è riservato di decidere sulla richiesta di attenuazione della misura restrittiva chiesta dall'avvocato. Ieri il gip Negro ha anche sentito Luigi Battisti, l'amministratore di fatto della società, che si trova ricoverato al Goretti per un malore accusato dopo l'arresto. L'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere e i suoi avvocati, Pasquale e Mauro Improta hanno chiesto la commutazione del provvedimento restrittivo in obblighi di polizia giudiziaria viste le condizioni di salute. Sentita nel carcere di Rebibbia Daniela Cerroni. La donna, secondo il capo di imputazione, si occupava direttamente di procurare la manodopera e di smistare i lavoratori presso le aziende.
Gli interrogatori del gip riprenderanno lunedì, quando saranno sentiti gli indagati agli arresti domiciliari, ossia l'ispettore Nicola Spognardi, Luca Di Pietro e Chiara Battisti. Tra le molte contestazioni da chiarire c'è la rete di società create per trasferire i profitti. La società madre, infatti, era una sorta di agenzia interinale che forniva manodopera a basso costo e comunque controllata con il metodo del caporalato. Il 29 ottobre 2015 Luigi Battisti costituisce la Real Frutta Ingrosso srl con sede a Genzano,acquisendo l'80% delle quote; nella stessa data nasce la Real trasporti e logistica srl con sede a Genzano e il 50% delle quote è sempre di Luigi Battisti; il 3 giugno costituisce la società Valore Donna con sede a Genzano e con il controllo del 50% delle quote; ancora il 29 ottobre nasce Real Frutta Piattaforma con sede a Genzano e di cui Battisti ha il 20% delle quote. Secondo la Procura l'uomo trasferiva in queste società i profitti della somministrazione illegale di manodopera per evitare che un aumento del reddito personale potesse generare delle verifiche tributarie.
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