Spazio satira
L'iniziativa
01.05.2025 - 16:54
"Meno disoccupazione, meno precariato e più lavoro. Da nord a sud l'Italia che vogliamo". Parte da questo slogan la manifestazione che si è svolta oggi al parco Matusa di Frosinone in occasione della festa del Primo Maggio organizzata dalla Ugl. Un motto, scelto dal sindacato, che auspica a un futuro migliore. Le bandiere dell'Ugl hanno riempito le strade della parte bassa della città. Presenti tutte le delegazioni arrivate da ogni parte d'Italia. C'erano, tra gli altri, il segretario nazionale Paolo Capone, il segretario provinciale Enzo Valente e il vicesegretario generale vicario Luigi Ulgiati. Sul palco anche il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, il senatore di FI Maurizio Gasparri, il deputato di FdI Massimo Ruspandini, il deputato della Lega Nicola Ottaviani e il consigliere regionale di FdI Daniele Maura.
Il lavoro al centro della società
Una società dove le retribuzioni sono più alte, dove cresca la capacità di produzione, di creare valore aggiunto e in generale aumenti la ricchezza del Paese. Su questi temi si è incentrato l'intervento del segretario generale Paolo Capone: «I dati dell'occupazione sono arrivati al massimo. Sono diminuiti i disoccupati. Quattro lavoratori su cinque hanno un contratto a tempo indeterminato. Questi sono gli auspici del nostro Primo Maggio». E contro i colleghi che si battono per il salario minino ha aggiunto: «C'è ancora da fare sicuramente per chi l'occupazione l'ha persa e per i giovani che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro. Ovviamente c'è un problema di lavoro povero ma non si risolve con il reddito garantito. Si risolve con la contrattazione. Il 90% abbondante delle nostre maestranze sono coperte da contratti collettivi nazionali di lavoro che stanno oltre la soglia del salario minimo legale. E se mettessimo il salario minimo legale qualsiasi azienda potrebbe decidere di non applicare più il contratto collettivo nazionale di lavoro. Torneremo indietro di 100 anni. Una proposta che arriva da una sinistra che ha perso la bussola, l'orientamento, la capacità di interpretare le esigenze del lavoro e dei lavoratori. È un peccato che il lavoro venga utilizzato come uno strumento di baratto politico».
Al centro anche la piaga della sicurezza sui luoghi di lavoro. Proprio oggi a Chieti sono morti due vigili del fuoco in servizio. Mentre ieri sono stati due gli episodi che hanno coinvolto la provincia di Frosinone. Un malore fatale per un operaio di Ceccano, Mario Masi di 57 anni, mentre stava svolgendo il suo turno di lavoro in uno stabilimento di Frosinone e un grave infortunio a Ceprano che ha coinvolto un operaio di 44 anni di Strangolagalli. «La sicurezza sui luoghi di lavoro è fondamentale - ha proseguito Capone - L'8 maggio siamo stati convocati dalla presidenza sul consiglio per confrontarci sul miliardo di euro che il governo ha stanziato per la sicurezza sui luoghi di lavoro durante il cdm dell'altro ieri. Abbiamo da discutere come poter utilizzare queste risorse per il dramma degli infortuni sul lavoro che accadde uno ogni minuto. si registrano 500.000 infortuni all'anno in Italia. Abbiamo un decesso ogni 8 ore, questo vuol dire 3 morti al giorno». Infine Capone ha annunciato un'importante novità: «Ho dato l'avvio alla presentazione del progetto Ugl per la costituzione del patronato al ministero del lavoro che si chiamerà "Patronato Italiano" e da oggi inizia il suo percorso. La nostra organizzazione vuole un futuro migliore per noi per i nostri lavoratori e per l'Italia. Viva L'Ugl».
Poi Enzo Valente ha spostato l'attenzione sul territorio e in particolare sulla situazione dell'automotive presente nel Cassinate. «C'è bisogno di meno precariato, meno disoccupazione e più lavoro. Ma anche per far sentire la nostra voce alle istituzioni e al governo centrale affinché si mettano in campo misure straordinarie per far si che il sud della nostra provincia che è sprofondato in una grande crisi possa avere a disposizione mezzi straordinari per riconvertire le nostre imprese». Luigi Ulgiati ha parlato di dignità del lavoratore richiamando l'articolo 4 della Costituzione: «Continueremo a batterci affinché il lavoro che da dignità possa creare prospettive per tutti i nostri cittadini, i nostri lavoratori. Uniti possiamo farcela e solo uniti possiamo rivendicare tutti i diritti per i nostri lavoratori».
Per l’Ugl metalmeccanici, invece, «non può che essere anche la giornata nazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro. Non bisogna aspettare una ricorrenza per ricordare le migliaia di morti sul lavoro che quotidianamente riempiono le pagine della cronaca. Quest’anno accentuiamo l’attenzione del Primo Maggio, con il dramma delle morti sul lavoro che, forse, non fa particolarmente notizia», ha detto Antonio Spera segretario nazionale dell’Ugl metalmeccanici. «La nostra sigla è impegnata da anni sul territorio nazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno delle cosiddette "morti bianche". Non possiamo accettare di continuare ad essere i tristi notai che commentano i numeri della strage. Dobbiamo cambiare strategia – prosegue Spera - meno disoccupazione, meno precarietà, più lavoro. In riferimento agli incidenti sul lavoro avvenuti in Italia e ricorrenza della giornata della Festa dei Lavoratori, si può solo dire con immenso e duro rammarico che servono più mezzi e più controlli per una efficace politica sulla sicurezza sul lavoro in questo Paese che porta a nefaste conseguenze. È dura la nostra condanna, la perdita di una vita umana crea un vuoto incolmabile che colpisce straziando l’esistenza di una famiglia e porta il disonore alla società. Dove si lavora non più per migliorare la propria esistenza, ma per la sopravvivenza, è assolutamente inaccettabile morire sul posto di lavoro: una piaga che da tempo affligge il nostro Paese. Per l’Ugl, la nostra azione sarà costante affinché ci sia una maggiore cultura della sicurezza e più formazione per i lavoratori, soprattutto nei luoghi di lavoro dove il rischio di infortuni è elevato. In tal senso, oggi, dobbiamo garantire a tutti di poter svolgere in sicurezza il proprio lavoro. Perché la Festa dei Lavoratori deve servire a svegliare in noi, ai lavoratori, alle aziende, alla politica e alla Istituzioni, quel senso morale nel sostenere che nessuno può ignorare la gravità dei numeri né dimenticare che dietro ad ogni singolo incidente ci sono cause che potevano essere prevenute con adeguate misure di sicurezza, con la sensibilizzazione e la formazione, con i controlli e con tutti i mezzi che le norme ci offrono per evitare queste tragedie. Ribadiamo, la necessità di creare una banca dati unica, a livello nazionale, per coordinare e incrementare il monitoraggio e prevenire ulteriori tragedie che segue un trend, quello delle morti sul lavoro, che non accenna a diminuire». Per l’Ugl metalmeccanici «radunare in questo giorno di Festa tutti i quadri dirigenti della federazione a Frosinone, è per noi un modo differente di celebrare una data importante che, troppo spesso, altri hanno trasformato in un rito vuoto: servono subito maggiori risorse da destinare alla prevenzione ed alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Basta morire di lavoro», ha concluso Spera.
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