Spazio satira
La mobilitazione
22.02.2025 - 13:00
Si protesta per cercare di sfondare il “muro” che divide Federmeccanica-Assistal dalle organizzazioni sindacali, un muro talmente alto da aver impedito, finora, il rinnovo del contratto dei metalmeccanici sulla base della piattaforma presentata da Fim, Fiom e Uilm e votata dal 98% dei lavoratori.
Altissima l’adesione (oltre il 90% degli operai) ieri mattina allo sciopero di otto ore che ha coinvolto la Leonardo protagonista di un imponente presidio sin dall’apertura dei suoi cancelli.
Sciopero replicato, dopo la puntata di lunedì, anche nelle altre circa cento aziende di settore della provincia per un totale di ulteriori quattro ore.
Uno stato di agitazione necessario anche a febbraio per convincere le associazioni datoriali a riprendere in mano la trattativa sul contratto di lavoro scaduto a giugno scorso. E per superare la perdurante fase di stallo.
Adesione e partecipazione da parte delle sigle al presidio di ieri con Roberto Perciballi, rsu Fim Cisl Leonardo di Anagni, che spiega: «È il secondo sciopero che siamo chiamati a sostenere in quanto Federmeccanica non vuole sedersi ai tavoli per affrontare la piattaforma che l’anno scorso è stata votata dal 98% dei lavoratori metalmeccanici, siamo fortemente indignati a fronte di questa situazione.
Riteniamo che sia necessario un intervento del governo, è impossibile che si chieda sempre ai lavoratori di dover rimettere il loro salario per cercare di ottenere un loro diritto, un contratto che poi dovrebbe tutelare tutti i metalmeccanici e in Italia siamo tantissimi. Se nei prossimi giorni non saranno disponibili a riunirsi per discutere questo contratto saremo costretti a fare ulteriori azioni di sciopero, non vorremmo arrivarci perché siamo consapevoli che far perdere giornate di lavoro vuol dire far perdere una parte salariale importante. Ci auguriamo che i nostri nazionali possano ricevere una convocazione di Federmeccanica e iniziare una discussione e non si debbano mettere in atto ulteriori agitazioni».
Sulla stessa lunghezza d’onda, in una battaglia comune, anche il segretario Frosinone-Latina della Fiom Cgil, Andrea Di Traglia: «Continuano gli scioperi per il rinnovo del Ccnl. Le metalmeccaniche e i metalmeccanici incrociano le braccia e chiedono dignità. Dignità di salario e dignità di diritti. Le percentuali dello sciopero a livello provinciale sono state molto alte con punte fino al 90% di partecipazione. In siti come Abb Sace siamo sull’85% e alla Leonardo Anagni e Frosinone ci si attesta tra il 90 e il 95% complessivo. Le lavoratrici e i lavoratori sono convinti che la trattativa può essere riaperta e si può fare solo e soltanto sulla base della piattaforma presentata unitariamente da Fim, Fiom e Uilm e non arretreranno di un solo passo fino al raggiungimento delle richieste».
Tutti decisi, dunque, per ottenere i giusti diritti in materia di salario, di precariato, di conciliazione degli orari di lavoro con la vita familiare, di garanzie in caso di cambio di appalto.
«Il rinnovo del Ccnl in questa fase assume il valore di antidoto alla crisi, per contrastare il declino dell’industria, rivendicare investimenti pubblici e privati e scelte di politica industriale all’altezza dei problemi aperti nei settori e delle trasformazioni che coinvolgono la categoria.
Fim Fiom Uilm nazionali - scrivono in una nota - nell’esprimere soddisfazione per la riuscita degli scioperi e della mobilitazione, sono impegnati, in assenza della ripresa del negoziato, a proclamare nuove iniziative fino alla riconquista del rinnovo del Ccnl Federmeccanica-Assistal».
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