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Sora

Cantieri scolastici, luci e ombre

Procedono i lavori nei quartieri San Rocco e Carnello per la realizzazione di due asili antisismici. Ancora ferme invece le opere per il palazzo degli studi “Simoncelli”. Operai e mezzi al palo anche a Santa Rosalia

Edilizia scolastica tra cantieri fermi e aperti. Sono al lavoro uomini e mezzi in due punti della città, dove i residenti vedono movimento e constatano l’avanzamento delle opere. Si parla di cantiere attivo nel rione San Rocco, dove è stato totalmente demolita una struttura connessa alla scuola del quartiere. Lì nascerà un asilo garantito a livello sismico, con spazi nuovi per accogliere i più piccoli in sicurezza. Progetto rivolto ai più piccoli anche nel quartiere Carnello, dove da mesi gli operai sono al lavoro per realizzare, nel perimetro che ospita anche il Pala Polsinelli, un asilo anche questo sicuro. Due progetti che vedono la soddisfazione del sindaco Luca Di Stefano il quale, insieme alla sua squadra, ha sempre voluto sottolineare l’attenzione verso le famiglie e i bambini, assicurando loro un futuro in sicurezza.

Purtroppo, il patrimonio edilizio scolastico italiano si conosce e in molti casi, invece di adottare un adeguamento sismico di quelle esistenti, è più congeniale demolire e ricostruire, oppure gettare le nuove fondamenta, come è stato fatto in località Ruscitto, dove è stato individuato uno spazio in grado di accogliere un nuovo asilo comunale. E se per questi due cantieri l’attività è in corso, in altre zone è tutto fermo. Una ferita aperta, sotto gli occhi di tutti, è il palazzo degli studi “Simoncelli”, nel centro cittadino. Un lavoro eseguito a causa di una scossa di terremoto che costrinse l’allora sindaco Ernesto Tersigni a interdire il corpo scala. Poi, fu avviato l’iter di demolizione con l’apertura del cantiere. Oggi la scala non c’è più, ma gli spazi sono chiusi. Mentre una strada, via Giornale d’Italia, è chiusa da anni e invasa dalla vegetazione spontanea.

Nessun movimento di operai e mezzi anche in località Santa Rosalia dove, dopo i reperti archeologici trovati sotto terra e trasferiti al museo civico, della scuola non si sente più parlare. L’attesa è massima anche per il perimetro che insiste su via Napoli, chiamato ad accogliere la scuola modello dell’architetto di fama internazionale Renzo Piano. Uno sblocco c’è stato a fine anno, come annunciò il sindaco Di Stefano, il quale ha garantito che il lavoro si farà. L’opera verrà realizzata perchè la copertura economica c’è, ma al momento gli incivili stanno lanciando buste di spazzatura all’interno dell’area recintata.

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