Spazio satira
La ricorrenza
18.10.2024 - 12:00
Il prossimo anno, 2025, sono novanta anni dalla fondazione del Comune di Colleferro. Oggi prenderanno il via gli eventi per celebrare l’importante anniversario. La decisione di anticipare gli appuntamenti nell’anno precedente, nel mese di ottobre, è da individuarsi nel periodo in cui nasceva, nel Quartiere Scalo, il primo asilo comunale.
Il programma per le celebrazioni prenderà il via oggi pomeriggio. Gli interventi istituzionali, tra i quali è previsto anche quello del vicepremier e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, e la premiazione del Concorso “Una medaglia per la mia città”, si svolgeranno nell’aula consiliare al palazzo dell’ex direzione BPD in Corso Garibaldi alle ore 18.30.
Dell’importanza di festeggiare l’anniversario della fondazione e di come sia nata e si sia sviluppata la città di Colleferro, ne abbiamo parlato con il sindaco Pierluigi Sanna.
Entrano nel vivo le cerimonie per i 90 anni della fondazione del comune di Colleferro…
«Si aprono, diciamo così, le danze; saranno 14 mesi di celebrazioni che ricorderanno ai colleferrini come e quanto la nostra città abbia cambiato il territorio, nel bene e nel male. In ottobre nacque il primo asilo comunale, partire da qui significa rimettere sempre la scuola, i cittadini più piccoli, all’inizio di ogni scelta».
Perché è importante ricordare e festeggiare un anniversario così speciale?
«È importante perché crea identità e senso di appartenenza. Per decenni i colleferrini sono arrivati da ogni parte d’Italia: Piemonte, Marche, Toscana, Campania, Puglia e da altre regioni. Sentirsi una comunità non è stato mai semplice anche perché ci sono stati momenti difficili. Oggi più che mai la nostra comunità è orgogliosa di ciò che è diventata ed è giusto festeggiare. Novant’anni vengono una volta sola».
Colleferro nasce come un centro industriale e ancora oggi mantiene questa importante identità. L’industria è stata anche sviluppo, formazione…
«È stata tutto: lavoro e progresso, diritti e dignità, lotte e rivendicazioni, occupazione e proteste, inquinamento e licenziamenti, chiusure e ammortizzatori sociali, rinascita e futuro. Siamo la città fabbrica: in questa chiave di lettura siamo stati Capitale Regionale della Cultura prima e Capitale Europea dello Spazio poi. La fabbrica è stato il luogo quasi sacro da cui tutto ha avuto origine e nel quale oggi rinasciamo scrivendo un pezzo del futuro d’Italia e d’Europa».
Lei è alla guida della città da anni. Come ha promosso un territorio così vasto e importante?
«Lo abbiamo promosso attraverso la diffusione della conoscenza, in ogni suo campo: abbiamo aperto biblioteche, teatri, auditorium, sale per mostre, musei, luoghi di cultura e di incontro. Una città del lavoro ha bisogno di camere di compensazione. Lo abbiamo promosso investendo milioni di euro sulle scuole esistenti e su nuove scuole, sugli impianti sportivi esistenti e su impianti nuovi. Lo abbiamo promesso aprendo l’università che ha portato a Colleferro 500 studenti da tutta Italia, sostenendo l’industria che guarda al futuro e la logistica ed affiancando ad esse luoghi di formazione professionale. In questi anni, ad aliquote ferme, è aumentato il gettito Irpef, quindi, è cresciuta l’occupazione ed assieme ad essa la consapevolezza che Colleferro, quando si impegna, raggiunge buoni risultati».
Un invito alla cittadinanza a partecipare agli eventi del novantesimo anniversario della fondazione del comune di Colleferro?
«Un invito caloroso rivolgo alla cittadinanza. Saranno eventi di portata nazionale che avranno inizio proprio oggi».
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