Spazio satira
Frosinone
05.09.2024 - 13:00
Sulla sparatoria di via Aldo Moro del 9 marzo scorso, costata la vita all’albanese ventiseienne Kasem Kasmi, sono state depositate ieri tutte le consulenze che potranno essere esaminate dai difensori. La relazione tecnica di genetica forense, la relazione del medico legale, gli accertamenti balistici, gli accertamenti tecnici sui residui dello sparo, le relazioni sui telefonini e le registrazioni delle telecamere, saranno a disposizione degli avvocati. Detenuto nella casa circondariale del capoluogo il connazionale della vittima, Mikea Zaka, 23 anni, con l’accusa di omicidio e triplice tentato omicidio.
Si va, dunque, verso la conclusione delle indagini. Nei mesi scorsi a Roma, nei laboratori di genetica forense, si sono svolti gli accertamenti tecnici non ripetibili richiesti dalla procura di Frosinone che indaga, con il sostituto Samuel Amari, sul conto di Mikea Zaka, arrestato la sera stessa del 9 marzo. Gli accertamenti hanno riguardato la balistica, i residui dello sparo nonché la genetica forense. I tecnici hanno analizzato gli indumenti che l’arrestato avrebbe usato quella sera al momento dell’irruzione allo Shake bar e quando si è costituito in questura. Utilizzando anche il Luminol sono state isolate 22 tracce tra biologiche ed ematiche sugli abiti dell’arrestato.
Il 9 marzo scorso la sparatoria in pieno centro a Frosinone. I quattro, poi feriti dai colpi di pistola, erano entrati nel bar lasciando la macchina con il motore acceso nei pressi e si erano diretti verso il tavolo occupato da Zaka e dalla sua comitiva. Ne è nato un parapiglia, dopo di che l’arrestato ha estratto la pistola e ha sparato, uccidendo Kasem e ferendo tre persone. L’arrestato è difeso dall’avvocato Marco Maietta mentre per le persone offese ci sono gli avvocati Martina Stirpe, Martina Iachetta, Christian Alviani, Tony Ceccarelli e Laura Rapuano.
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