Veroli
21.04.2024 - 10:00
«Un convegno importante che raccoglie molteplici figure del mondo sanitario per dare una voce a quello che è il futuro della medicina: la multidisciplinarietà». Ha esordito con queste parole la dottoressa Jessica Veronica Faroni, manager sanitario del Gruppo Ini, al margine dei lavori del congresso nazionale dal titolo “La gestione multidisciplinare del paziente affetto da patologie complesse” che si è svolto ieri all’Ini Città Bianca di Veroli. Presenti, nell’auditorium “Carmine Romaniello”, autorità politiche, militari e numerosi professionisti arrivati da diverse città d’Italia. A portare i saluti, inoltre, Cristopher Faroni, direttore generale del Gruppo Ini.
Ad illustrare gli obiettivi del congresso i due presidenti, la professoressa Annalisa Noce e il dottore Michele Basilicata.
E proprio sulla gestione multidisciplinare del paziente complesso, la dottoressa Jessica Veronica Faroni, ha evidenziato: «oggi il paziente non è più un paziente semplice con una malattia, ma un paziente complesso, vuoi per l’aumentare dell’età media, vuoi perché la possibilità di avere diagnosi è maggiore. Per cui va curato sotto diversi aspetti e da diversi specialisti». Tanti i professionisti che hanno partecipato al convegno e ai quali il Gruppo Ini ha rivolto un sentito ringraziamento.
«È un onore avere a Veroli tanti professionisti - ha aggiunto la dottoressa Faroni - Ed è importante anche perché il territorio è fatto di professionisti e deve avere una voce altrettanto forte come quella delle città». L’importanza della gestione multidisciplinare è stata ribadita anche dal direttore generale del Gruppo Ini, Cristopher Faroni: «va gestita con rapidità perché prima si fa la diagnosi, prima il paziente torna a casa. Quindi il nostro obbligo è far si che ci siano, oltre a professionalità umane, anche le tecnologie a supporto per velocizzare questo processo di diagnosi, cura e dimissioni del paziente».
Tra le tematiche affrontate nel congresso, inoltre, il ruolo dell’intelligenza artificiale in ambito medico: «C’è una diatriba sull’intelligenza artificiale, chi la teme e chi non la teme - ha sottolineato il dottor Faroni - Ovviamente temiamo tutti l’errore, però l’intelligenza artificiale, se usata bene, può velocizzare quelli che sono gli scambi nell’equipe multidisciplinare. Quindi, sempre tornando a quel dovere che abbiamo di velocizzare la diagnosi, la cura e la dimissione del paziente, è molto importante la tecnologia».
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