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La vicenda

Caso Minotti, misura revocata: Ernesto Barile ritorna ai domiciliari

Per entrambi gli episodi contestati, Barile si è professato innocente, negando di avere qualcosa a che fare con il doppio danneggiamento delle vetrate

Ha ottenuto gli arresti domiciliari Ernesto Barile. Il gip ha accolto l'istanza presentata dall'avvocato Tony Ceccarelli per la modifica della misura (dai domiciliari al carcere) che era stata aggravata dopo la discussione, il 24 dicembre, al caffè Minotti. Successivamente, anche a seguito del primo episodio di danneggiamento delle vetrine del locale, il 27 dicembre, era stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Barile, considerato il mandante di quell'episodio (tentata estorsione, danneggiamento ed evasione dagli arresti domiciliari le accuse).

Poi, con lo stesso Barile in carcere, si è verificato l'episodio più cruento, quello degli spari: sette i colpi esplosi lo scorso 10 marzo contro le vetrate del caffè Minotti, il cui titolare difeso dall'avvocato Giampiero Vellucci ha presentato una denuncia. Tuttavia, per entrambi gli episodi Barile si è professato innocente, negando di avere qualcosa a che fare con il doppio danneggiamento delle vetrate. E anzi paventando anche un'azione, di chi ce l'ha con lui, per aggravarne la posizione. Nel frattempo, l'avvocato Ceccarelli ha presentato un'istanza per la modifica della misura a carico di Barile e il giudice l'ha accolto rimettendolo ai domiciliari.

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