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L'inchiesta

“Acqua Nera”, lo spettro dell'inquinamento ambientale: domani gli interrogatori

I residenti intanto lamentano l'aumento degli odori nauseabondi negli ultimi tempi. La paura ora riguarda anche le coltivazioni nelle aree attigue

Operazione "Acqua Nera", domani in tarda mattinata gli interrogatori dei coinvolti. A distanza di meno di una settimana dalla chiusura dell'inchiesta della procura di Cassino, coordinata dal pm De Franco e affidata ai militari del Nipaaf guidati dal tenente colonnello Masi gli indagati potranno rispondere al gip Sodani alla presenza dei loro avvocati: Sandro Salera, Paolo Marandola, Domenico Marzi.

Nell'indagine "Acqua Nera" aperta su un'ipotesi di inquinamento ambientale sono finiti Riccardo Bianchi presidente del Consiglio di Amministrazione e amministratore delegato della AeA spa; Roberto Orasi, amministratore di fatto della stessa e Amedeo Rota, responsabile degli impianti Cosilam gestiti da AeA (ai domiciliari). Ma anche Laura Paesano, project manager della società, che ha obbligo di dimora e di presentazione alla Pg; e per Jessica Bartolucci, responsabile dell'impianto di depurazione che ha divieto di dimora nel comune di Villa S. Lucia e obbligo di presentazione alla pg.

Intanto, mentre si attendono le verità degli indagati, i residenti della zona San Nicola lamentano un aumento negli ultimi giorni degli odori nauseabondi che in modo discontinuo li tengono "bloccati" a volte chiusi in casa.
Non solo. I residenti della zona industriale chiedono rassicurazioni anche sull'acqua che hanno utilizzato per innaffiare i loro campi «ma con garanzie certificate, magari dal Consorzio di Bonifica» sottolineano.
La paura ora riguarda anche le coltivazioni nelle aree attigue.

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