Spazio satira
Inchiesta Anni 2000
13.02.2021 - 14:00
Un momento dell'operazione “Anni 2000”
Seconda scarcerazione e altro blocco di interrogatori al Tribunale del Riesame. Queste le principali novità riguardanti l'inchiesta Anni 2000, che come si ricorderà ha visto l'arresto da parte dei Carabinieri di diciannove persone, accusate a vario titolo di associazione mafiosa e associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico oltre ad alcuni reati. Dopo gli arresti domiciliari concessi a Marika Messore, l'altro ieri è stata la volta di Eduardo Parente, detto il cileno, il quale era detenuto presso il carcere casertano di Santa Maria Capua Vetere. Assistito dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo ed Enzo Biasillo il Parente ha potuto far rientro nella sua abitazione di Santi Cosma e Damiano, dove, su disposizione del Tribunale del Riesame, si trova agli arresti domiciliari.
Sono state accolte le tesi difensive dei legali, che avevano chiesto una misura meno afflittiva. L'uomo è accusato dal Gip del Tribunale di Roma, Daniela Caramico D'Auria, di gestire attività di spaccio al dettaglio per conto del gruppo Mendico. Accuse che, comunque, secondo i magistrati del Riesame non ne hanno impedito la scarcerazione. L'avvocato Cardillo Cupo ha precisato che si attendono sviluppi sugli interrogatori che si sono tenuti al Tribunale del Riesame l'8 febbraio scorso; in quella occasione, oltre ai due ora ristretti ai domiciliari, furono discusse le posizioni di Maurizio Mendico, Vincenzo De Martino, Fabio Buonamano, Francisco Parente; questi assistiti dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Pasqualino Santamaria.
Ieri davanti ai giudici dei Riesame si è tenuto il secondo ciclo di interrogatori nei confronti di Ettore e Pierluigi Mendico (difesi dagli avvocati Pasqualino Santamaria e Camillo Irace), Decoroso Antinozzi, Antonio Reale, Sergio Canzolino (difesi sempre da Santamaria), Antonio Antinozzi (avvocato Fabiola Pragliola) Adolfo Pandolfo (avvocati Pasqualino Santamaria ed Enrico Mastantuono) e Agostino Di Franco (assistito dall'avvocato Mariano Giuliano).
I legali hanno puntato le loro tesi difensive sull'assenza di esigenze cautelare e sulla risalenza dei fatti. Ciò perché su alcuni si fa riferimento ad episodi risalenti al 2014, 2015 e 2016 e quindi verrebbe meno il requisito dell'attualità. Nei prossimi giorni saranno ascoltati gli altri indagati, per i quali i legali hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame. Sarà il terzo scaglione di interrogatori, con gli indagati rimasti che saranno assistiti dagli avvocati Anna Marciano, Pasquale Santamaria e Pasquale Cardillo Cupo.
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