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I Blackberry Smoke si preparano a far innamorare l'Europa con il loro nuovo album

I Blackberry Smoke si preparano a far innamorare l'Europa con il loro nuovo album

Carta & Vinile

I Blackberry Smoke si preparano a far innamorare l'Europa con il loro nuovo album

Quante volte vi è capitato di sentire la frase: “Il Rock 'n' Roll è morto”? E' uno di quei luoghi comuni che ricorrono, di tanto in tanto, nelle conversazioni tra amici, parenti o conoscenti. Un po' come: “Non esistono più le mezze stagioni” o “I pomodori non hanno più il sapore di una volta”. Frasi che, pur avendo un fondo di verità innegabile, lasciano il tempo che trovano. Perché se è vero che nessuna band del panorama rock può essere accostata ai mostri sacri di un tempo (come i Rolling Stones o i Led Zeppelin, per capirci), ci sono una miriade di gruppi che propongono ottima musica.

Tra questi ci sono i Blackberry Smoke, quintetto di Atalanta, Georgia, che pochi mesi fa ha lanciato il quarto album in studio: si intitola “Holding All The Roses” ed è arrivato tre anni dopo l'ottimo “The Whippoorwill”, lavoro che aveva permesso loro di raggiungere grande notorietà negli Stati Uniti. Il Southern Rock viscerale, nel nuovo disco, ha lasciato spazio a trame di più facile ascolto: riff immediati, strofe lineari e ritornelli che entrano nella testa fin da subito. Il modello è quello dei Black Crowes, band che negli anni '90 aveva rilanciato la musica degli Stati del Sud, quella che aveva raggiunto l'apice con i Lynyrd Skynyrd e gli Allman Brothers Band.

Il blues, che del rock'n'roll è il “padre”, si fonde ora come allora con il country e l'honky tonk. E se le produzioni moderne cozzano con la matrice inevitabilmente “antica” di un genere che ha circa 50 anni, vi sfidiamo a non battere il piede per tenere il ritmo di “Rock And Roll Again” e “Lay It All On Me”. Altri pezzi, invece, si perdono dietro distorsioni esagerate che inevitabilmente cozzano con la struttura dei brani: l'impressione, infatti, è che il tentativo di “modernizzazione” attuato da Charlie Starr e soci faccia fatica a sposarsi con le origini della band.

Anche per questo motivo, è sulle ballate che la band si esalta: “Too High” è un brano che potrebbe scalare facilmente le classifiche, in un utopistico pianeta privo di Riahnne, Madonne e Miley Cyrus; lo stesso vale per “Woman In The Moon”, che paga il giusto tributo ai già citati Black Crowes.

A giugno la band sarà in Italia per due concerti, uno dei quali al Rock In Roma in programma presso l'Autodromo di Capannelle (il 28 giugno). Sarà forse l'occasione per stregare anche l'audience europea, finora piuttosto freddina nei confronti di questi ragazzi dalle barbe lunghe? Come diceva il poeta: “Ai posteri l'ardua sentenza”. Loro, sicuramente, ce la metteranno tutta: sono famosi per le loro esibizioni live, che regalano sempre fuoco e fiamme. Del resto, la grandezza di una rock-band si misura proprio dalle performance che fornisce dal vivo.

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