Spazio satira
L'intervista
24.07.2020 - 09:30
La morte di Serena Mollicone ha coinvolto molto più di un padre e una figlia, ognuno è stato protagonista e vittima di uno dei casi più efferati della cronaca nera del Paese. Serena è la vittima, è lei che un giorno come tanti in un'estate come tante è stata uccisa, le è stato portato via il futuro. La sua morte terribile, ha portato via con se tanto altro, tanti cuori si sono spezzati e da quel giorno per molti non è stata più la stessa vita. C'è un'altra ragazza in questa triste storia, quella ragazza è Maria, la figlia del brigadiere Santino Tuzi. Guglielmo ha perso una figlia, Maria ha perso un padre, entrambi si sono trovati, poi, a combattere la più dura delle battaglie, quella per la verità.
Come si sente a poche ore da questa importante decisione?
«Ci sono stati momenti difficili, alcune parole sono state dure da ascoltare e da mandare giù, altre sono state complicate da pronunciare. Ma siamo sempre andati avanti, perché per noi era più importante di tutto».
Crede che ci vorrà molto per il responso?
«Nella prima udienza post Covid il giudice ci disse che, a causa del blocco, aveva avuto tutto il tempo di studiare le carte. Credo che abbia un buon quadro, ovviamente è necessario ascoltare ancora le ultime posizioni. Ma ci siamo, un'ora in più non cambierà».
Le manca Guglielmo?
«Era la nostra forza, a volte avevo dei momenti bui, dei dubbi, delle paure e lui era lì per me, ci sono stata anche io quando lui ha avuto bisogno di me ma lui era fortissimo. Era il più ottimista. Era così come appariva, andava avanti davanti a tutto, lui semplice uomo, padre, che non si è fermato mai, fin dal primo momento».
Confida nella giustizia?
«Certamente. Non ho dubbi su questo. Altrimenti non saremmo arrivati al punto in cui siamo oggi. devo ringraziare sempre il lavoro svolto dai carabinieri, non deve essere stato facile condurre le indagini su colleghi, me ne rendo conto. Quando sono riuscita a parlare con il colonnello Imbratta l'ho ringraziato per tutto l'impegno, lui mi ha risposto che non si deve mai perdere di vista l'obiettivo. So che la giustizia farà il suo corso, proprio come deve essere».
LEGGI ANCHE: Oggi è il D-day: poche ore per la verità
Perdere una persona amata è sempre un dolore profondo, quanto le manca suo padre?
«Non c'è giorno che non pensi a lui. Nessuno si abitua mai alla morte di un caro. Oggi sono madre ho tre figli e solo il primo ha conosciuto il nonno, ma era molto piccolo quando è morto. Eppure se ne ricorda, è molto simile a lui, ha gli stessi atteggiamenti e il suo modo di fare e gli somiglia molto. Per i più piccoli mi dispiace, loro non l'hanno conosciuto e spesso me ne chiedono. Durante i periodi delle feste sono tutti molto tristi perchè sentono un vuoto, un'assenza. È difficile per tutti».
C'è un ricordo di suo padre che serba nel cuore?
«Un portone, quello della nostra casa. Mio padre aveva un modo tutto suo di aprirlo e chiuderlo. Ogni volta che sentivo il portone aprirsi avevo la sensazione di veder arrivare mio padre a casa. Quel desiderio non si è mai spento. Anche se da qualche anno abbiamo cambiato il portone, a volte ho ancora la sensazione di veder rientrare a casa mio padre, magari per trascorrere un pomeriggio con i suoi nipotini».
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione