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La storia

Chiude storica tabaccheria dopo quasi cento anni: la crisi non risparmia nessuno

Se ne va un pezzo di storia. Il proprietario dei locali ha staccato con le lacrime agli occhi l'insegna a bandiera. Il calo delle vendite ne ha determinato la "morte"

Chiude una storica tabaccheria, si allunga l'elenco dei locali in vendita o in affitto. Lunedì pomeriggio il proprietario dei locali che per quasi un secolo hanno ospitato la tabaccheria di Piazza Cavour, la numero 2 secondo l'autorizzazione del Monopolio, ha staccato con le lacrime agli occhi l'insegna a bandiera.

L'esercizio era stato ceduto in gestione a terzi, ma il calo delle vendite ne ha determinato la morte.
Alcuni giorni fa ha avuto la stessa sorte il vicino negozio di generi alimentari.

Qualche coraggioso naviga controcorrente: abbigliamento in Viale Regina Margherita ed enoteca lungo Corso Vittorio ad esempio, ma il saldo tra chiusure e aperture è in rosso.

Nei giorni scorsi il Comune ha elencato le misure emanate per sostenere le attività commerciali.
A Palazzo d'Iseo risponde la sezione del Partito Repubblicano, secondo cui «l'unico soggetto con le casse floride è il Comune, fondi naturalmente dei cittadini. Incarichi e commesse, invece, vengono affidati soprattutto a ditte e società non di Anagni, tradendo le regole dell'economia».

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