Spazio satira
La vicenda
09.05.2020 - 09:00
Tutto sarebbe iniziato come un gioco, una goliardata forse sfuggita di mano. Forse no. Al momento restano la denuncia di tre minorenni e le dichiarazioni sembrerebbe sostanziose dell'interrogatorio sostenuto dai loro quasi coetanei, tutti residenti tra il Sorano e il Cassinate.
Carte ora trasmesse alla procura di Roma, fondamentali per mettere un punto fermo alla complessa vicenda nata forse per gioco e finita in tribunale. Comunque gravissima.
A essere indagati per violenza sessuale sono due quindicenni, che secondo le pesanti accuse avrebbero palpeggiato in più occasioni alcune ragazzine dello stesso istituto durante l'intervallo o nei momenti di cambio dell'ora. Presunte violenze (tutte da accertare) registrate nell'arco di cinque mesi, poi messe nero su bianco da tre ragazzine, dopo l'intervento del dirigente scolastico.
Il quadro indiziario
Come in ogni situazione tanto delicata che si rispetti, occorre sempre molta prudenza. Al momento l'unica certezza è legata alla denuncia sporta quattro mesi fa nei confronti dei due minorenni. Secondo le accuse, i ragazzi avrebbero riservato a tre studentesse dello stesso istituto attenzioni "poco gradite" fino, sempre in base alla denuncia, a veri e propri palpeggiamenti che non certamente ogni giorno sarebbero andati avanti da settembre a gennaio. Poi il racconto dell'accaduto sarebbe arrivato al dirigente scolastico che ha fatto partire l'indagine informando la polizia della delicata situazione.
Accertamenti affatto facili, andati avanti nel più totale riserbo. Ora i ragazzini, in modalità protetta, sono stati ascoltati, assistiti dai loro legali Sara Grieco e Lecce.
Durante gli interrogatori non solo avrebbero risposto alle domande ma, anzi, avrebbero dettagliato e offerto una ricostruzione dell'intera situazione negando ogni accusa e, anzi, dichiarandosi estranei da quanto loro addebitato. Una vicenda affatto facile da affrontare ma il quadro offerto dalle indagini certosine della polizia potrà chiarire meglio il contesto e ogni dubbio. Al resto ci penserà il giudice per i minori.
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