Spazio satira
Un altro attentato incendiario
20.05.2025 - 13:00
Estintori e bombole del gas usati per sfondare le vetrine di due attività del centro, nel cuore del notte. E poi liquido infiammabile e stoppini improvvisati per innescare il rogo che ha danneggiato la vetrina di uno dei locali che insistono su via del Carmine, a un passo dal tribunale e dal cuore della (mala) movida. Un’altra azione violenta che dopo la bomba carta fatta esplodere in zona Malfa e dopo l’auto parcheggiata in un giardino centrata da un’arma da fuoco (episodi non lontani nel tempo) fanno alzare il livello d’allerta.
A occuparsi del caso saranno i carabinieri della locale Compagnia, che a testa bassa stanno indagando senza escludere alcuna pista. Eseguiti i primi rilievi, ora saranno le verifiche incrociate e l’analisi dei sistemi di videosorveglianza a poter offrire elementi più certi. L’episodio, come ricostruito nell’immediatezza, è accaduto nella notte tra sabato e domenica, dominata da risse tra adolescenti ubriachi sia in piazza Labriola che in piazza Diamare, che per fortuna non hanno avuto grosse conseguenze. Troppo alcol, troppo giovani i coinvolti. All’arrivo repentino della polizia del Commissariato il fuggi fuggi generale che domina i weekend fatti di bagordi e stravizi. Ma mentre la polizia interveniva per evitare che accadesse il peggio, qualcuno in via del Carmine alzava il tiro, rischiando di far saltare tutti in aria.
Dopo aver tentato prima con un estintore e poi con una bombola di gas a sfondare le vetrine di un locale e di una paninoteca, hanno piazzato del liquido infiammabile in un contenitore e con uno stoppino rudimentale (forse addirittura stracci) hanno acceso il rogo. Un fuoco violento, divampato a pochi metri dalla bombola, abbandonata al centro della strada: sarebbe stato un passante ad afferrare l’estintore (anch’esso abbandonato) e a spegnere le fiamme. Un’azione che ha permesso di evitare una più che plausibile esplosione, tra il fuggi fuggi dei presenti. Scongiurato il peggio, sono iniziate le indagini. I carabinieri giunti subito sul posto, hanno iniziato le verifiche. Nessuna pista esclusa: da vecchie ruggini personali a una movida degenerata, fino a questioni di altra natura che potrebbero aver portato a un gesto intimidatorio in piena regola.
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