Spazio satira
Prima Categoria
05.07.2022 - 21:25
La delusione è tanta, in casa Anitrella, per la retrocessione in Prima Categoria ma le chances di ripescaggio in Promozione sono davvero elevate! A giorni conosceremo il destino del club nero-verde che si sta muovendo sul mercato pensando positivo. Ma prima di concentrarci sulla prossima stagione, in attesa delle ufficialità che renderanno più chiaro il quadro generale, siamo tornati con mister Antonio Gaeta sull'incredibile, quanto sfortunata, annata 2021-2022.
Giunto in riva al "Liri" a campionato in corso, mister Gaeta ha preso in mano la squadra, consapevole, sin dall'inizio, delle difficoltà che avrebbe potuto incontrare nella volata conclusiva. Infortuni, su tutti quello di Carmassi, attaccante ingaggiato dal presidente Francesco Traversari nel mercato di riparazione per dare peso al reparto offensivo, squalifiche, sfortuna e mille altri motivi hanno fatto retrocedere l'Anitrella nella serie inferiore. Ascoltato telefonicamente, mister Gaeta, con la solita sincerità e spontaneità, senza nascondersi, ha spiegato: «Dire che sono addolorato è riduttivo! Nelle notti successive la retrocessione facevo fatica a prendere sonno ed ancora oggi se ripenso allo spareggio contro il Lenola mi sento un dolore dentro difficile da spiegare... La sfida decisiva contro i pontini è la sintesi di una stagione che ci ha visto viaggiare con la sfortuna accanto. Solitamente in un'annata alcune gare ti tolgono mentre altre ti danno, compensando fortuna e sfortuna; a noi gli episodi sono andati sempre sfavorevoli».
«Tornando alla sfida col Lenola abbiamo preso il gol del pareggio nell'ultimo secondo di partita e nei tempi supplementari, dopo essere andati sotto su rigore, abbiamo avuto a disposizione la grande chance per pareggiare fallendo noi un penalty. Tutte queste situazioni, messe insieme, riassumono una stagione maledetta».
Mister, in questi casi le "colpe" a chi vanno attribuite?
«Quando si retrocede o in generale quando non si centra l'obiettivo prefissato le colpe vanno suddivise equamente tra società, allenatore e giocatori. Da parte mia, come sempre, ho dato il massimo ma non è bastato! Ho commesso degli errori, ne sono consapevole, lavorando con il materiale che mi è stato messo a disposizione e pur non avendo, a livello tecnico, grosse qualità meritavamo la salvezza. È chiaro che ognuno deve prendersi le proprie responsabilità».
Non aver centrato la salvezza la fa stare male; a chi si sente di dire grazie per la chiamata ricevuta a campionato in corso?
«Come dicevo poc'anzi, sono distrutto dal punto di vista psicologico perché so quanto ci tenevano a questa salvezza il presidente Francesco Traversari, la team manager Martina Raponi ed i tifosi della "Brigata Manicomio"... Dispiace per loro e per quanti hanno a cuore questo club! Questa è una ferita che porterò dentro per sempre».
Per chiudere il suo intervento mister Gaeta si augura «il ripescaggio nel campionato di Promozione, categoria nella quale merita di disimpegnarsi. In bocca al lupo al presidente e a quanti decideranno di abbracciare il progetto del club anitrellese».
Il "solito" Gaeta, persona per bene, che sa mettere la faccia in ogni situazione, dalle più belle a quelle meno fortunate. La retrocessione di quest'anno non potrà mai cancellare il gol messo a segno a Boville Ernica dal Gaeta calciatore che consegnò al club di Via Botteghe lo storico approdo in Eccellenza.
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