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Troppi episodi di violenza contro gli arbitri: i campionati dilettantistici si fermano

Dall'Eccellenza all'Under 14 nel weekend del 7-8 dicembre non giocherà nessuno. L'aggressione a Cavalieri ha imposto una seria riflessione

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Stop forzato per il calcio dilettantistico laziale

Troppi episodi di violenza contro i direttori di gara. Il calcio laziale si ferma, in segno di protesta contro la crescente violenza nei confronti degli arbitri. Una decisione forte, ma necessaria, presa all’unanimità dai presidenti delle varie associazioni arbitrali regionali, che hanno deciso di sospendere tutte le partite del prossimo fine settimana, dal campionato di Eccellenza fino all'Under 14. Una presa di posizione radicale, dettata dagli episodi di violenza sempre più frequenti e preoccupanti che hanno segnato il calcio dilettantistico laziale nell'ultimo anno.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso: l'assalto a Edoardo Cavalieri

La decisione arriva dopo l'aggressione subita dall'arbitro Edoardo Cavalieri, di Civitavecchia, che ha segnato un punto di non ritorno. Cavalieri, trent'anni, fisioterapista di professione, è stato aggredito durante la partita Corchiano-Celere (III Categoria, girone A), dove ha riportato una grave infrazione al capitello radiale del gomito sinistro, con una prognosi di 30 giorni. Un danno che, considerando la sua professione, lo costringerà a fermarsi dal lavoro per un lungo periodo.

Questa violenza non è un caso isolato, ma si inserisce in una serie di episodi che hanno allarmato l’intero mondo arbitrale. Nel 2018, l'arbitro Bernardini finì in coma dopo essere stato aggredito a fine partita tra Virtus Olympia e Atletico Torrenova, mentre nel 2019 Daniele Pozzi, 27 anni, subì un'aggressione ancora più violenta, inseguito e picchiato selvaggiamente da tifosi e tesserati al termine di una gara di seconda categoria.

Numeri che parlano chiaro: un aumento allarmante

Nel solo 2023, sono stati registrati ben 519 casi di violenza nei confronti degli arbitri in tutta Italia, contro i 334 dell’anno precedente. Un dato che fa riflettere e che ha spinto le autorità a una reazione forte. Questo aumento esponenziale dei casi ha convinto i presidenti delle sezioni arbitrali a prendere una decisione drastica: fermarsi.

La situazione non è migliorata nemmeno con l'introduzione delle nuove sanzioni previste dal Codice di Giustizia Sportiva, che ha inasprito le pene per chi aggredisce un arbitro. Tra le novità, l'introduzione di sanzioni più severe per le società di appartenenza dei violenti, con penalizzazioni ai punti e la possibilità di sanzionare i dirigenti. Eppure, nonostante questi interventi, la violenza non si è fermata.

La decisione del 6, 7 e 8 dicembre: sciopero degli arbitri

Dopo un incontro con l'Osservatorio Anti Violenza e tutti i presidenti di sezione, è arrivata la decisione unanime di sospendere tutte le gare nel weekend del 6, 7 e 8 dicembre 2024. Un gesto di protesta che vuole lanciare un messaggio forte contro la violenza sugli arbitri. "È una decisione insindacabile e necessaria", ha dichiarato Daniele Doveri, presidente di Roma1, una delle principali sigle arbitrali della regione, che ha firmato il documento congiunto. L'iniziativa è stata comunicata ufficialmente al presidente del CRA Lazio della LND, Roberto Avantaggiato, che inizialmente aveva proposto un semplice ritardo di 15 minuti per le gare. Tuttavia, questa proposta è stata categoricamente respinta dai rappresentanti degli arbitri, che hanno ribadito l’importanza di fermarsi completamente.

Il presidente dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri), Carlo Pacifici, ha ribadito pochi giorni prima che "la lotta alla violenza è un problema di tutti e tutti dobbiamo impegnarci". Le parole di Pacifici sottolineano l'importanza di una mobilitazione collettiva per proteggere gli arbitri e garantire un ambiente di gioco sicuro per tutti. La protesta, infatti, non riguarda solo gli arbitri, ma l'intero movimento calcistico, che deve essere in grado di difendere la propria integrità.

Il rischio di uno sciopero prolungato: un esempio per altri

L'incontro decisivo della sera del 3 dicembre, con la partecipazione anche del presidente del CRA Lazio, Massimo Massini, ha fissato un chiaro ultimatum: se la violenza non verrà fermata, lo sciopero potrebbe essere esteso anche al prossimo weekend. La sospensione delle partite potrebbe, infatti, diventare una misura ricorrente, con il rischio che altre regioni italiane decidano di seguire l’esempio del Lazio, dove i casi di violenza sugli arbitri sono purtroppo sempre più frequenti.

Un futuro incerto per il calcio dilettantistico

Il calcio dilettantistico si trova di fronte a una questione seria: come fermare questa spirale di violenza che minaccia la sopravvivenza stessa di un movimento che, soprattutto a livello locale, è la linfa vitale dello sport? La decisione di sospendere tutte le partite del prossimo weekend è un atto di responsabilità che va oltre la semplice protesta. È un segnale forte e chiaro, che invita a riflettere sul rispetto delle regole e sull'importanza di un ambiente sportivo sano, in cui il fair play e il rispetto reciproco siano i valori centrali.

Con questo sciopero, il calcio laziale si prepara a fare una riflessione profonda sul futuro, sperando che il messaggio arrivi forte e chiaro a tutti: la violenza non ha posto nel nostro sport.

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