Serie D
22.07.2020 - 15:30
Un primo anno di apprendistato, per prendere confidenza con la categoria e, soprattutto, con l'ambiente cui far seguire una seconda stagione cui chiedere un passo in avanti. Questo, in estrema sintesi, è il possibile racconto della nuova avventura dell'Atletico Fiuggi società costituitasi la scorsa estate e che ha disputato il campionato di Serie D nazionale inserita in un girone con squadre abruzzesi ma anche marchigiane e molisane. Un sodalizio, quello termale, che inizialmente aveva fatto sorgere dei dubbi circa la volontà societaria di stabilire basi importanti in Ciociaria e che, invece, giornata dopo giornata è stato capace di vincere questa diffidenza e ritagliarsi un suo spazio chiaro e preciso nel nostro panorama calcistico. Del, recente, passato ma soprattutto del futuro abbiamo parlato con il numero uno della società fiuggina, il presidente dell'Atletico, Davide Ciaccia.
C'è spazio per fare professionismo in un territorio compreso tra la Capitale e una città come Frosinone che esprime una società capace di attrarre attenzioni dall'intera provincia?
«Lo spazio c'è e noi siamo a Fiuggi proprio per dimostrare che vogliamo fare le cose per bene. Ma è necessario crescere avendo un progetto capace di farci migliorare sempre e che si trascini dietro la città e tutto il comprensorio. Non si deve immaginare Fiuggi come solo un paese di provincia di medie dimensioni. Fiuggi è la città delle terme, un polo attrattivo importante con decine di alberghi capaci di creare una immensa ricettività. Puntiamo a diventare un polo calcistico di riferimento nell'area nord della provincia ma anche in tutto l'hinterland meridonale della provincia di Roma. Oggi allo stadio vengono in centinaia, domani potrebbero essere qualche migliaio. Noi ci crediamo. Non siamo qui di passaggio e lo dimostra anche il fatto di aver portate la fascia alta delle giovanili a Fiuggi. Siamo qui per restare».
E' possibile fare calcio dovendo rispettare gli attuali protocolli igienico-sanitari?
«Onestamente se i protocolli dovessero restare gli attuali sarebbe davvero complesso pensare di ripartire. Tutti noi però ci attendiamo, compatibilmente con le condizioni legate all'evolvere della pandemia, che questi possano vedere un allentamento e che si possa tornare ad occupare (noi e i tifosi) gli impianti sportivi con maggiore facilità».
A Natale sarebbe contento se...
«Se fossimo tra le prime cinque in classifica e se le tribune del nostro impianto potessero offrire un bel colpo d'occhio in quanto a presenza di tifosi»
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