Serie D
01.06.2020 - 12:30
Dopo la presa di posizione di 31 squadre della Serie D retrocesse "d'ufficio" dalla LND con la cristallizzazione delle classifiche (ultime quattro in Eccellenza) prosegue la battaglia dei biancorossi portata avanti anche in prima persona dai suoi calciatori. Dopo il duro sfogo del capitano Francesco Cardinali, anche Liberato Russo è intervenuto sul tema: «Per le retrocessioni di ufficio non sono d'accordo anche perché rimanevano otto giornate dove ogni squadra poteva dire ancora la sua: fin quando la matematica non ti condanna, non sei retrocesso. Noi ad Anagni abbiamo subito un torto impressionante: potevamo migliorare il nostro ruolino positivo visto l'ottima forma. Eravamo un gruppo convinto di evitare anche i play out perché remavano tutti verso la stessa direzione, viaggiavamo ad una media playoff. A dicembre è stata costruita una squadra data per spacciata sulla carta ma il campo invece ci dava ragione: non eravamo inferiori alle nostre dirette concorrenti. Far retrocedere quattro squadre è veramente assurdo. Leggiamo di riforme nuove e quant'altro ma se non sanno come terminare la stagione come fanno a parlare del resto? Hanno velocizzato i tempi penalizzando squadre e società che avevano alla loro portata i propri obiettivi». Intervistato dal portale specializzato "tuttoseried", il difensore, classe ‘92, dieci presenze quest'anno, una carriera con trascorsi anche in Serie C (Vico Equense e Benevento) , in merito al futuro (Nuovo campionato, ma in che modo? E le difficoltà economiche delle società si rifletteranno anche sui giocatori), ha detto: «La nuova stagione sarà dura da programmare se il virus non cesserà di circolare. A tutti manca la quotidianità precedente: per noi calciatori significava allenarsi, vivere lo spogliatoio, le trasferte, la partita domenicale. Noi calciatori dilettanti siamo i più penalizzati in questo momento: siamo professionisti a tutti gli effetti ma i nostri sforzi non sono stati ripagati dalla Lega perché è ovvio che ogni società abbia le proprie ripercussioni a livello economico. Però a noi chi ci tutela? Ci sono colleghi che non percepiscono stipendio da molto prima del Covid-19. Noi viviamo di calcio, ci alleniamo lo stesso numero di ore di giorni dei professionisti. Di conseguenza sottraiamo tempo ai nostri cari, agli affetti, al tempo libero». Ripartire un domani, come, l'Interregionale può farlo? «Il protocollo al momento non è applicabile. Però se ricomincia la C perché non dovremmo ripartire anche noi? Bisognerà trovare un compromesso che vada bene sia per la LND che per il Comitato tecnico scientifico. Altrimenti il calcio dilettantistico a settembre scomparirà».
Tommasi (AIC)
Della situazione dei Dilettanti si è occupato anche Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, con una lettera indirizzata al presidente della FIGC Gabriele Gravina ed al suo omologo della LND, Cosimo Sibilia.
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