La vertenza
30.10.2018 - 15:00
Un momento della manifestazione dei lavoratori Unicoop all'esterno del Mise a settembre
Dopo il "congelamento" della cessione degli otto punti vendita del basso Lazio, ieri la doccia gelata per i lavoratori della Unicoop Tirreno. L'annuncio della possibile chiusura di quattro punti vendita, tra cui Frosinone, durante la riunione che si è svolta a Roma, nella sede del ministero dello sviluppo economico a cui hanno preso parte anche le organizzazioni sindacali.
Per l'organizzazione sindacale si tratta di un chiaro dietrofront. La UilTucs sottolinea il fatto che sarà disponibile a discutere di un nuovo accordo per affrontare la crisi di Unicoop Tirreno «solo a seguito di concrete proposte aziendali che contengono la prospettiva piena della salvaguardia dell'occupazione».
Non ci sta Paolo Andreani, esponente della segreteria nazionale UilTucs. «Ancora una volta -ha affermato- La confusione regna sovrana e dopo aver abbandonato la strada delle cessioni arriva quella delle possibili chiusure quale strumento e "clava" per far ragionare i lavoratori e il sindacato su un accordo che consenta di ridurre il costo del lavoro e quindi il salario di chi lavora in azienda. Una posizione ha concluso sbagliata che non può portare ad alcun accordo».
Dalla stessa organizzazione sindacale fanno sapere che restano in attesa di conoscere le proposte dell'impresa e che l'incontro è stato aggiornato a mercoledì 7 novembre.
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