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Giallo delle bollette: Salvati contrattacca e denuncia Fallone

L'ex sindaco reagisce alle accuse sul caso Tari: nulla di irregolare

Nessuno lo ha nominato ma è bastato puntare l'indice sulla sua "creatura", l'Unione dei comuni antica terra di lavoro, per scatenare al sua reazione. E se venerdì il sindaco Paolo Fallone aveva querelato i legali rappresentanti del sodalizio per l'invio delle bollette Tarsu senza rateizzazione effettuato «indebitamente» per conto del Comune, ieri il suo predecessore Antonio Salvati è passato al contrattacco.

«Ho denunciato alla Procura della di Cassino per i reati di diffamazione e calunnia il sindaco Fallone per le gravi accuse e falsità rivolte alla mia persona all'Unione di Comuni in merito alle bollette Tari per il 2017». Salvati parla di due «falsità»: «è il Comune di San Giovanni Incarico l'ente competente a incassare la Tari e non l'Unione di Comuni che, non ha più alcun titolo per riscuotere la tassa e che se lo avesse fatto avrebbe commesso un grave illecito». Poi parla di un «grave errore amministrativo» compiuto dal suo successore: «Ha persino invitato la popolazione sangiovannese, con un apposito avviso pubblico, a non pagare la Tari, creando altresì un gravissimo danno erariale alle casse comunali che sarà presto accertato». E avverte: «Chi può mai pensare che per l'anno 2017 i sangiovannesi possano non pagare la Tari? Sarebbe troppo bello, ma non è la realtà. Le bollette non sono false, sono purtroppo vere e vanno pagate al Comune entro il 31 dicembre 2017. Se i cittadini seguissero l'invito del sindaco Fallone a non pagare, si ritroverebbero poi con le cartelle di Equitalia notificate a domicilio, oltre agli interessi e la mora, per mancato pagamento della Tassa rifiuti». Infine Salvati ricorda: «Per volontà del sindaco Fallone espressa con la deliberazione consiliare del 21 luglio 2017, l'Unione dei Comuni non ha più alcun rapporto con il Comune di San Giovanni Incarico, ma lavora unicamente per quelli di Rocca d'Arce e Falvaterra. Quando gli fa comodo, Fallone dice che sta nell'Unione, quando invece sbaglia dice che la colpa è dell'Unione di Comuni. Un giochetto scorretto e puerile»

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