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Il programma

Lo sviluppo secondo Anbi Lazio: si punta su sinergie e finanziamenti europei

Il resoconto dell'assemblea nazionale: previsti 69 progetti per la riduzione del rischio idrogeologico sul territorio. Priorità a New Green ed Economia circolare

Si è svolta nei giorni scorsi l'Assemblea nazionale dell'Anbi. Un appuntamento particolarmente atteso che, nonostante le restrizioni imposte dall'emergenza Covid-19, ha fatto emergere scenari di notevole importanza.

«C'è bisogno di un nuovo modello di sviluppo per compiere l'indispensabile passo avanti e trasformare gli attuali problemi in opportunità  - ha detto Sonia Ricci, presidente dell'Anbi Lazio - La crescita del territorio dovrà essere il perno centrale per il rilancio economico del Paese. Nel Lazio, grazie alla sensibilità della Regione e di altri enti, siamo in sintonia su questo punto. Intanto, stiamo cercando di migliorare il quadro delle possibilità, in sinergia con tutti i nostri direttori.
E grazie al lavoro del direttore dell'Anbi Lazio, Andrea Renna, il clima di concertazione sta dando le attese risposte. La collaborazione con la sede nazionale, le relazioni e indicazioni del presidente dell'Anbi, Francesco Vincenzi e del direttore Massimo Gargano, permettono di avere ben chiaro il percorso».

Per Sonia Ricci, quindi, «si apre una stagione fondamentale per rinnovare il Paese, grazie a una mole di finanziamenti europei come mai abbiamo visto prima.
Ma anche per le opportunità offerte dalla Politica Agricola Comune e dal Green New Deal. Arriveranno fondi consistenti per la progettazione, come ha sottolineato il ministro Bellanova. Nel Lazio, dobbiamo farci trovare pronti e proprio a questo stiamo lavorando».

Ai lavori, moderati da Gargano hanno preso parte, oltre al ministro alle Politiche Agricole Teresa Bellanova, il sottosegretario dello stesso dicastero, Giuseppe L'Abbate; i sottosegretari Roberto Morassut, Salvatore Margiotta, Pier Paolo Baretta; Gianpaolo Vallardi, Presidente ComAgri Senato; Filippo Gallinella, presidente ComAgri Camera; Susanna Cenni e Raffaele Nevi, componenti Commissione Agricoltura Camera; Paolo Trancassini , componente Commissione Bilancio Camera; Ettore Prandini, presidente Coldiretti; Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura; Giovanni Daghetta, consigliere nazionale Cia; Fabrizio Curcio, capo dipartimento "Casa Italia"; Giuseppe Blasi, capo dipartimento del Ministero dell'Agricoltura; Angelica Catalano, direttore generale Ufficio Dighe; Luca Bianchi, direttore generale Svimez; Raffaele Borriello, direttore generale Ismea; Massimiliano Atelli, consigliere Presidenza Corte dei Conti; Erasmo D'Angelis, segretario generale Autorità di Bacino Appennino Centrale.

Il webinar è stato seguito in diretta dai direttori delle sette sedi del Lazio, come dai commissari e da Niccolò Sacchetti, neo-presidente del Consorzio Litorale Nord di Roma, unico ad avere terminato il percorso di fusione.
«Nella nostra regione ha aggiunto Andrea Renna abbiamo 69 progetti esecutivi e definitivi per la riduzione del rischio idrogeologico. Si guarda con interesse a nuovi progetti per bacini adatti agli impianti fotovoltaici sull'acqua, non trascurando le nuove attività di manutenzione. E questo senza spezzettare le competenze oppure attendere frontisti che non si muovono da decenni.

L'ambito digitale, la semplificazione nella gestione dei dati e il controllo delle situazioni di rischio idraulico restano tra i punti focali. Le disponibilità idriche nel nostro Paese e nel Lazio sono ferme agli anni Settanta.
Dobbiamo creare programmi validi per contrastare, attraverso la prevenzione, siccità ed eventi che il clima impazzito oggi provoca. New Green Deal ed economia circolare, insieme alle buone pratiche da esportare nel Lazio, rappresentano le nostre priorità».

La conclusione di Ricci e Renna è «dare risposte a cittadini e imprese che reclamano attenzione per la sicurezza ambientale ed idrogeologica, ma anche la certezza di garantire occupazione e provenienza certa delle produzioni che da sempre caratterizzano il Made in Lazio, da difendere oggi più di prima».Lo sviluppo secondo Anbi Lazio

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