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Intervista a Davide Alviti, cestista ciociaro che sfiderà il Ferentino

Intervista a Davide Alviti, cestista ciociaro che sfiderà il Ferentino

Basket A2

Intervista a Davide Alviti, cestista ciociaro che sfiderà il Ferentino

Si sente spesso che chi viene in Ciociaria ci lascia il cuore e in effetti i vecchi modi di dire difficilmente sbagliano. È ancora più vero se non si parla di un turista di passaggio, ma di un ragazzo che nel cuore di questa terra ci è nato e cresciuto prima di partire, zaino in spalla, per andare incontro ai suoi sogni.

Davide Alviti non ha fatto la valigia per cercare fortuna all'estero, non fa un lavoro umile e potrebbe quasi essere definito un privilegiato, ma tutto quello che ha ottenuto finora se lo è guadagnato con impegno e sacrifici. Vent'anni da compiere domani e quindici di questi passati con un pallone da basket fra le mani fino da arrivare alla Serie A2.

Partito da Alatri, si è spostato a Roma nel vivaio di quell'Eurobasket che poche settimane fa ha affrontato da avversario, ha esordito in Serie A e in Eurolega con la maglia della Virtus e poi è andato a Mantova, nella seconda serie. Nella scorsa stagione è stato il miglior giovane delle Final Eight di Coppa Italia, ma non ha trovato molto spazio nelle rotazioni. Ha deciso così di lasciare la città di Virgilio per il Piemonte, più precisamente Tortona, dove sta mettendo insieme numeri di tutto rispetto.

Domenica tornerà in Ciociaria per affrontare Ferentino e lo farà da primo in classifica: “Qui ho avuto fin da subito un'accoglienza super da parte della società e dei tifosi, mi trovo davvero bene: è una realtà piccola, tranquilla, un po' come Alatri - spiega Davide facendo subito riferimento alla sua città natale”.

Il regalo più grande che gli ha fatto la Ciociaria è l'umiltà, dote rarissima nel mondo di oggi, soprattutto nello sport e fra i più giovani. Il suo nome è inserito da tutti gli addetti ai lavori fra quelli degli under migliori di questo avvio di stagione ma Alviti non è il tipo da montarsi la testa, gli atteggiamenti da star non gli appartengono e questo è dovuto anche al contesto dove è cresciuto. Così la grande partenza sua e della squadra si spiega facilmente secondo il talentino alatrense: “Io sono dell'idea che il lavoro paga sempre. Ci alleniamo duramente in settimana e abbiamo un grande coach come Cavina che è bravissimo a leggere le situazioni. Sta vedendo in me qualcosa che possa essere utile alla squadra e mi sta dando fiducia, io faccio di tutto per ripagarla”.

Quella fiducia in lui che a Mantova non avevano avuto durante la scorsa stagione ma Davide ha accettato la cosa con grande professionalità: “C'erano aspettative alte e non ho trovato molto spazio ma ho sempre dato il massimo, anche quando venivo chiamato in campo per 10 secondi. Qualcuno ha detto che ho sprecato una stagione ma io non sono d'accordo, ho comunque avuto la possibilità di allenarmi con grandi campioni come Ndoja, Moraschini e Amici”.

In questo primo scorcio di campionato, però, Davide sta viaggiando con un'altra marcia rispetto alla sua ex squadra, che ha trovato la prima gioia solamente dopo 5 giornate. Di gioie Alviti ne ha regalate poche anche alle altre due squadre in cui ha militato, le capitoline Virtus ed Eurobasket. Alla formazione virtussina ha rifilato 7 punti e un -16 finale mentre contro la squadra di Bonora è letteralmente esploso con 13 punti e tre bombe a bersaglio: “All'inizio ero un po' preoccupato per questa partita - spiega - perché ci sono sempre motivazioni particolari quando si gioca contro la propria ex società. Affrontare il club con cui ho giocato per tanti anni è stata un'emozione strana però negli anni ho imparato che bisogna tenere fuori dal parquet tutte le emozioni per giocare una buona partita”. E così farà anche domenica al Ponte Grande quando sulle tribune ci saranno amici e parenti pronti a fare il tifo per lui: “Mi sembrerà di giocare un po' in casa - dice sorridendo - ma ovviamente non penserò molto alle tribune. Spero solo di festeggiare il mio compleanno con una bella vittoria”.

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