Cerca

Il traguardo

Karate kumite tradizionale, trionfo degli atleti della "Dojo Ki Karate Ferentino" 

La squadra composta da Federico Polletta, Robert Cristian Bira e Giorgio Cirilli ha conquistato il podio. L'intervista all'allenatore Luigi Marra

Ferentino si è guadagnata la medaglia d'oro nel panorama del karate nazionale grazie agli atleti della "Dojo Ki Karate Ferentino".I ragazzi hanno trionfato al campionato nazionale di karate kumite tradizionale sotto la guida del maestro e allenatore della nazionale "Karate Kumite Ippon" Luigi Marra. La manifestazione sportiva si è svolta sabato 8 marzo a Salsomaggiore Terme. La squadra, composta da Federico Polletta, Robert Cristian Bira e Giorgio Cirilli, ha conquistato il podio. Un traguardo che rappresenta non solo il risultato di un grande impegno sportivo, ma anche il frutto della dedizione e dei valori che la palestra insegna, promuovendo una crescita che va ben oltre la disciplina del karate.
 
Il tempo per il riposo, tuttavia, è ancora lontano, poiché ogni conquista apre la strada a nuove sfide: il campionato mondiale di karate kumite ippon, che si terrà il mese prossimo a Berlino, è ormai alle porte. E i ragazzi sono già pronti a salire sul ring.
 
A tu per tu con l'allenatore Luigi Marra
Luigi Marra è stato tre volte campione del mondo. La sua carriera, caratterizzata da successi straordinari e da un impegno instancabile, lo ha visto protagonista su palcoscenici prestigiosi come i mondiali di Miami nel 2002, San Pietroburgo nel 2003 e Skopjie, in Macedonia del Nord nel 2022. 
 
Cosa significa questo traguardo?
«Questo traguardo rappresenta per me una gioia immensa e una grande soddisfazione. Vedere i miei ragazzi pronti a mettersi in gioco e a sfidare l’avversario è la dimostrazione che il lavoro fatto insieme è stato davvero fruttuoso. Sin dal primo giorno in cui sono entrato in sala mi sono posto l’obiettivo di insegnare loro non solo la disciplina e la costanza. Ma anche la fiducia in se stessi, fondamentale non solo nel karate, ma nella vita. Anche la mia squadra, però, mi ha insegnato molto negli anni. Per questo motivo, loro sono cresciuti con me, ma anch'io sono cresciuto insieme a loro».
 
Per alcuni non è stata la prima volta, eppure l'emozione è stata unanime, forse persino più forte di quella della prima volta...
«Assolutamente sì. Cambiano gli avversari, le strategie e i tipi di combattimento. Cambia il livello di difficoltà della competizione. Eppure, dopo tanti anni, non saprei dare una definizione unanime all’emozione. Ciascuno di noi è unico e irripetibile, così come le sue emozioni. Posso dire, però, che la gioia più grande della mia vita è stato vedere mia figlia Giulia conquistare il titolo di campionessa della Nazionale femminile di karate a soli ventitré anni. È stato come il giorno della sua nascita. E vedere dei giovani combattere per raggiungere un obiettivo mi conferma che sto facendo bene il mio lavoro, sia da coach sia da padre».
 
Ad aprile ci saranno i mondiali di karate kumite ippon a Berlino. Come preparerai la tua squadra per questa competizione decisiva?
«Guido i miei ragazzi ormai da dieci anni e li accompagno passo dopo passo, non solo nella preparazione fisica, ma anche in quella mentale. Incoraggiare e supportare i nostri giovani è fondamentale per prepararli ad affrontare ogni sfida della vita, insegnando loro valori come la disciplina e il rispetto, sia per sé stessi che per gli altri».
 
Cosa auguri ai tuoi ragazzi?
«Oltre alla vittoria, spero che prendano questa occasione come un'opportunità per rafforzare il loro carattere e la loro personalità, e che siano pronti ad affrontare con equilibrio le sfide future che la vita metterà loro di fronte».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione

Ultime dalla sezione